P. William Charles Gaudreau, C.Ss.R., 1897-1968, USA
P. Guglielmo Gaudreau redentorista
(1897-1968)
Eletto Superiore Generale e Rettore maggiore dell’Istituto dal Capitolo il 6 febbraio 1954 rassegnò le dimissioni nel Capitolo Generale del 1967. Splendida figura di sacerdote e missionario.
– Il Bollettino di informazioni redentoriste ORBIS del dicembre 1968 annunziò all’intera Congregazione la sua morte e tracciò il suo profilo biografico.
Dati ufficiali
- Cognome = Gaudreau
- Nome = William Charles
- Nazionalità = USA – (Provincia di Baltimora)
- Nato = 24-set-1897
- Morto = 29-nov-1968
- Professione = 02-ago-1922
- Sacerdote = 19-giu-1927
- Rettore Maggiore = 1954-1967
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Una morte sul campo
La sera di sabato 30 Novembre 1968, è giunto alla Casa Generalizia un telegramma inaspettato, che comunicava la morte del Rev.mo p. Guglielmo Gaudreau, Generale emerito. Al mattino seguente è partito per il Nord America il Consultore Generale p. Lehrinan, come rappresentante del p. Generale e della Casa Generalizia ai funerali e incaricato di presentare le condoglianze di tutti. Immediatamente il Rev.mo p. Amaral ha inviato a tutti i Congregati e alle nostre Suore Redentoriste una lettera con la partecipazione della triste notizia ricordando i meriti dell’amato p. Gaudreau e chiedendo di pregare per Lui.
Alcuni giorni dopo ci sono giunte notizie più precise sulle ultime ore del compianto Padre e sui funerali. All’inizio del mese di novembre il Rev.mo p. Gaudreau era ripartito con il p. Rocheleau per la Parrocchia di S. Croce in Lewiston (Maine) per predicare una Missione (in inglese e francese). Durante la Missione fu colpito da un attacco cardiaco, per cui fu ricoverato nell’ospedale S. Maria della stessa città. Vi rimase due settimane e sembrò che si riprendesse, quando improvvisamente la sera del 29 Novembre chiuse gli occhi alla vita.
Il giorno precedente, verso sera, il p. Hurley, Rettore di Suffield, sua residenza, gli aveva parlato per telefono: la voce chiara e vitale, stava contando le ore che mancavano alla ripresa del lavoro, aveva ringraziato il p. Rettore e la Comunità per l’interessamento e le preghiere. Le sue ultime parole furono: “Spero tornar presto a Suffield”.
Ma purtropo alle ore 14,30 del pomeriggio del giorno seguente il medico dell’ospedale comunicava per telefono al p. Hurley che il p. Gaudreau era morto qualche minuto prima per trombosi coronaria.
Funerali solenni in America e a Roma
I solenni funerali, presente cadavere, si sono svolti nella nostra Chiesa del Perpetuo Soccorso a Brooklyn. N. y. Al pomeriggio del 3 Dicembre si recitò il Matutino dell’Ufficio dei Defunti e al mattino di Mercoledì, 4 dicembre ebbe luogo la solenne Messa concelebrata presieduta dal p. Connors,, Provinciale di Baltimora e alla quale presero parte 5 Vescovi: il Vescovo e l’Ausiliario di Brooklyn, e altri 3 Vescovi Redentoristi, più 43 Sacerdoti. Assistettero al funerale 250 Redentoristi (Padri, Fratelli e Studenti) in rappresentanza di 16 Province e Vice Province. della Congregazione.
La salma fu portata poi nella sua residenza di Suffield, nella cappella furono recitate le ultime orazioni con l’assoluzione del Vescovo di Hartford. A sera è stato sepolto sottoterra nel piccolo cimitero, in compagnia dei confratelli defunti che ivi riposano.
Il giorno 3 Dicembre nella casa generalizia di Roma è stato celebrato un solenne funerale con la concelebrazione presieduta dal p. Generale Tarcisio Amaral con la maggior parte dei Padri della Casa. Era presente tutta la Comunità e alcuni rappresentanti di altri Istituti religiosi.
Il giorno 6 e il giorno 10 ebbero luogo altre concelebrazioni, presiedute rispettivamente dal p. Häring e dal p. Rettore. La Radio Vaticana diffuse la notizia e l’Osservatore Romano del 4 dicembre, pubblicava una lunga biografia a firma del nostro p. Gregorio.
Sono arrivati molti telegrammi di condoglianze da parte di varie istituti religiosi: degni di nota quelli della S. Congregazione dei Religiosi, dell’Unione dei Superiori Generali, e della Pontificia Università Lateranense. Arrivano anche le lettere circolari che i Provinciali mandano ai rispettivi soggetti ricordando i meriti del p. Generale emerito e raccomandandolo alle loro preghiere.
Profilo biografico
Il Rev.mo p. Guglielmo Filippo Gaudreau era nato il 24 settembre 1897 (festa della Madonna della Mercede) in South Braintree, paese nello Stato del Massachussetts (USA) a 16 km. da Boston. I suoi genitori, di origine francese, erano immigrati negli Stati Uniti dallo Stato di Quebec in Canadà. Il p. Gaudreau ebbe 7 fratelli, dei quali tre ancora in vita e che hanno assistito ai suoi funerali: Luciano, Vittorio e la sua sorella gemella, M. Bernadetta, suora Francescana.
Fece i primi studi nella scuola locale. Per tre anni dal 1913 al 1916 lavorò in ferrovia (N. York-N. Have-Hartford). Nel 1916, durante una Missione parrocchiale predicata nel suo paese dal p. Giuseppe Turner, famoso missionario redentorista del tempo, il giovane prese la decisione di studiare per diventare sacerdote nella Congregazione del SS. Redentore. Dal 1916 al 1921 studiò nell’educandato di North East della Prov. di Baltimora.
Nel 1921 iniziò il Noviziato a Ilchester e il 2 agosto 1922 fece la professione religiosa. In seguito compì gli studi di filosofia e teologia nello Studentato di Esopus, e il 19 Giugno 1927 fu ordinato Sacerdote dal Card. Patrizio Hayes nella Cappella del nostro Studentato.
Fu inviato in. Europa per apprendere meglio la lingua francese, per esplicare l’apostolato in questa lingua: passò un anno ad Attert (Belgio) dove allora si trovavano gli Studenti della Provincia di Lione. In seguito nella soppressa casa di Uvrier (Svizzera) fece il secondo noviziato e cominciò il lavoro apostolico.
Nel 1929 ritornò negli Stati Uniti, ascritto alla casa di Boston, missionario per 8 anni (1929-1937) nella nuova Inghilterra, dove predicò Missioni parrocchiali in inglese e francese. Nel 1937 i Superiori lo destinano alla missione che alcuni anni prima la Provincia di Baltimora aveva aperto in Brasile.
Il 1° gennaio 1939 iniziava la sua attività come Rettore nella nuova casa di Campo Grande: con le nomine dell’aprile dello stesso anno diventò Vice Provinciale, ufficio che tenne per 11 anni ‘fino al 1950. In. questo tempo nella Vice Provinciale di Campo Grande furono fondate 6 nuove case negli Stati del Mato Grosso e del Paranà in Brasile e nel Paraguay. Nel 1947 partecipò al Capitolo generale come vocale eletto della sua Vice Provincia.
Con le nomine del 1950 il p. Gaudreau lasciò il Brasile, tornando come Consultore Provinciale nella sua Provincia di Baltimora. Fu eletto ancora vocale per il Capitolo Generale del 1954. Ed in questo capitolo il 6 febbraio fu eletto Superiore Generale. Dopo tredici anni e mezzo di governo e all’inizio della prima sessione del capitolo generale del 1967, il p. Gaudreau rinunziò al suo ufficio.
La rinunzia fu accettata l’11 settembre. Poco dopo, ai primi di ottobre, ritornava negli Stati Uniti, ascritto alla casa di Studentato di Suffield, dove senza pensare a privilegi e riposo e nonostante i suoi acciacchi e l’età, trascorse un anno di intensa attività apostolica predicando missioni, ed esercizi spirituali fino a che, in seguito a tale lavoro, lo raggiunse la morte nel pomeriggio del 29 novembre 1968.
Alla guida della Congregazione
Le opere compiute dal p. Gaudreau nei suoi tredici anni e mezzo di Superiore Generale sono conosciute da tutti. Se confrontiamo le statistiche del 1° gennaio 1954 con quelle presentate dallo stesso p. Gaudreau all’inizio del Capitolo dell’anno scorso, vediamo che durante gli anni del suo governo la Congregazione è cresciuta: Province da 27 a 3,6 (+ 9), Vice Province da 28 a 36 (+ 8), Case da 566 a 755 (+189), sacerdoti da 4.888 a 5.869 (+ 981), totale dei professi da 7.761 a 8.739. (+ 978).
Insieme a questo sforzo per l’espansione geografica e numerica della Congregazione, fu sua preoccupazione, soprattutto l’incremento dello spirito redentorista e apostolico che si realizzò nel lavoro di rinnovamento delle costituzioni, anche prima degli orientamenti del Concilio. e attraverso «le sue lettere circolari che sono forse le più interessanti dopo quelle di S. Alfonso » (P. O. Gregorio).
Allo stesso p. Gregorio si devono i seguenti giudizi, stralciati dalla nota biografica pubblicata nell’Osservatore Romano e riguardanti tanti altri aspetti della sua attività e della sua fisionomia spirituale.
- Il suo interessamento per l’evangelizzazione non lo distolse dal preoccuparsi del progresso degli studi. Iniziò dando ordine di riprendere l’edizione critica delle opere ascetiche di S. Alfonso (…).
- Ebbe una particolare sollecitudine per l’Accademia Alfonsiana, da Lui fondata e alla quale destinò una sede adeguata (…), in qualità poi di supremo Moderatore ne seguì attentamente lo sviluppo, desiderando che fosse sempre in linea con l’insegnamento pontificio.
- Nel 1963 ebbe il piacere di assistere alla Beatificazione del Suo Confratello Giovanni Nepomuceno Neumann (…).
- Nel 1966 celebrò con particolare solennità e con sentita pietà il centenario dell’esposizione al culto della immagine della Madonna del Perpetuo Soccorso, abbellendo e arricchendo il suo santuario con splendidi mosaici e con un trono di bronzo. (…)
- Il Rev.mo p. Gaudreau, oltre che Superiore ricco di amabilità, fermezza e iniziative, deve essere ricordato anche per la sua vita di pietà sincera e di rettitudine. Irreprensibile nell’osservanza regolare fu di esempio ai più giovani nel conservare il genuino spirito alfonsiano. (…)
- Amante della semplicità, alieno dalle distinzioni, rispettoso dei poveri ed umili, precedeva sempre quanti incontrava con il saluto. Edificava e riempiva di commozione quanti vivevano con lui nel vederlo andare per le strade di Roma servendosi dei mezzi pubblici o addirittura a piedi, come quando, andava alle riunioni dei Superiori Generali.
- Non dimenticava i confratelli malati, sia che si trovassero in casa o ricoverati in ospedale. Cordiale nelle conversazioni, spesso allegro ed espansivo. Con la sua faccia abitualmente illuminata da paterna comprensione infondeva fiducia in tutti quelli che a lui si avvicinavano ».
Da parte sua il Rev.mo p. Amaral nella sua lettera del 30 Novembre attesta: «Era soprattutto straordinaria la diligenza con la quale esercitava il suo ufficio di Superiore Generale (..) Era come una Regola vivente (…) Tutti quelli che lo avvicinavano rimanevano ammirati per la sua accoglienza fraterna, per la conversazione affabile e per la semplicità di vita».
Il p. Generale Amaral ricorda anche il suo interessamento per le Suore Redentoriste: «Si preoccupò intensamente della loro vita monastica e contemplativa. In occasione dei suoi viaggi approfittava per andarle a visitare, spronandole nella loro vita di preghiera, poiché le considerava come protettrici spirituali della Congregazione e del suo lavoro apostolico ». – Frutto di questo interessamento è stato il rifiorire dell’Ordine in questi ultimi anni, soprattutto dal 1962, da quando cioè è stato Delegato della S. Sede per le Suore. Durante il suo generalato sono stati fondati 10 Monasteri in America, Asia, Africa e Oceania; quasi una quarta parte di tutti i Monasteri esistenti.
Il ricordo della Radio Vaticana
Riportiamo in fine, le parole con le quali il Gesuita p. Almeida, commentava alla Radio Vaticana la sua scomparsa il 2 dicembre nel programma per il Brasile: «Il mondo rende omaggio a due grandi scomparsi: due umili religiosi che hanno occupato importanti uffici nella Chiesa. Uno Gesuita, l’altro Redentorista: il Card. Agostino Bea e il p. Guglielmo Gaudreau. Il primo, professore di Sacra Scrittura, Rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma, Cardinale della S. Chiesa, Presidente del Segretariato per l’unione dei Cristiani. Il secondo, missionario tra gli emigranti negli Stati Uniti, missionario tra gli indios del Mato Grosso nel ‘Brasile, predicatore di esercizi, Superiore Generale della Congregazione del SS.mo Redentore.
Giudei, ortodossi, protestanti, ricordano l’opera del Card. Bea; il mondo missionario ricorda l’attività del dinamico Redentorista che ha impresso nella Sua Congregazione un nuovo ardore apostolico, e che, provvedendola di nuove fondazioni, l’ha estesa . mirabilmente in tutto il mondo».
Da ORBIS n.9, 1968, dicembre.
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