Vizzini Giuseppe redentorista

P. Giuseppe Vizzini (1823-1910) – Italia.

P. Giuseppe Vizzini (1823-1910)

Nacque il 6 gennaio 1823 a Villalba (CL) in Sicilia. Dai suoi genitori, forniti abbastanza di beni di fortuna, e più ancora di tesori di virtù, fu posto in educazione prima in patria e poi nel Seminario di Caltanisetta; e dovunque egli ottenne i primi punti ed i migliori premi, sia per la condotta, sia per l’istruzione.

Ordinato Prete il 21 settembre 1845, e, bramoso di unirsi più strettamente a Dio, all’ nsaputa dei suoi, si ritirò nel nostro Istituto di S. Alfonso, e fece la sua Professione il 7 aprile 1860, all’età di 37 anni, nel nostro Collegio di Sciacca.

Espulsi i Liguorini dalla Sicilia per ordine di Garibaldi, ottenne di restare in patria per aprire Scuole Pubbliche. Nominato Parroco e poi Arciprete, santificò il paese con la sua energia ed attività, tutto inteso a promuovere la gloria di Dio e il bene delle anime; sicché è rimasto celebre il suo nome, ed onorata la sua memoria anche fra gli avversari.

Eletto Deputato al Parlamento Siciliano fu il primo a levare la voce in pubblica Assemblea contro alcune leggi contrarie alla libertà e dignità della Chiesa.

Incaricato dai Superiori di assistere il Vescovo di Mazara del Vallo, Mons. Valente della nostra Congregazione, si impegnò di corrispondere nel modo migliore al suo incarico e nei vari delicati uffici di Canonico, Rettore del Seminario, Professore di Teologia e Vicario Generale, profuse tutta la sua scienza ed esperienza per far rifiorire la scienza e la virtù.

Fu proposto più di una volta al Vescovato, ed insignito di Medaglie per Beneficienza: Socio di parecchie Società Scientifiche e Letterarie Italiane ed Estere.

Ritiratosi presso la Tomba di S. Alfonso in Pagani, passò gli ultimi 25 anni di vita, interamente occupata nell’apostolico ministero, che esercitò anche col dare alle stampe parecchi opuscoletti devoti, molto utili alle anime; a cui li dispensava gratuitamente, come pure dava altri oggetti di devozione, per cui impiegò di proprio parecchie migliaia di lire.

Ammirato e stimato da Vescovi e da Prelati, che spesso con lui si consigliavano per affari delle loro Diocesi; proposto anche a varie cariche nell’ Istituto, accettò soltanto l’ufficio di Lettore di Teologia e Morale, ufficio esercitato da lui per parecchi anni con molto zelo ed impegno.

La sua vita può dirsi in continuo apostolato di lavoro e di preghiera fino all’ ultimo respiro della sua vita che finì con la pace del Giusto in età di 87 anni, 1 mese e 9 giorni nel Collegio di Pagani, il 15 febbraio 1910, assistito sino all’ultima ora di sera, quando la Comunità usciva dall’esame.

I suoi modesti funerali coronarono la sua vita amante della moderazione ed umiltà. La sua morte fu appresa con pena generale e moltissime persone, specialmente ecclesiastiche, tra cui quasi tutti i Vescovi della Lucania con a capo l’Arcivescovo di Salerno Mons. Laspro, fecero preghiere e suffragi, e mandarono le loro condoglianze al nipote P. La Marca.

A Villalba poi fecero funerali solenni patrii, a cui presero parte oltre tutto il Clero, il Municipio e tutta la cittadinanza.

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Il P. Vizzini era adorno di tutte le virtù, ma quelle che formano la sua caratteristica, io non so, se fu la sua semplicità da sembrare un bambino, o la carità che lo faceva tutto a tutti. Nell’ascoltare le sue confessioni per più di tre anni, e quasi ogni giorno, e talvolta anche più volte al giorno, ammirai nel caro Padre una somma delicatezza di coscienza ed uno spirito di sincera penitenza perché non voleva mai penitenze piccole.
Non mangiava quasi mai carne, né dolci. Tutto il suo cibo ordinario erano tre torli d’uova scaldate, tre patate arrostite sotto la cenere, un po’ di formaggio e qualche grappolo d’uva.
A tutti inculcava la devozione dei Misteri; e quando questi si festeggiavano, voleva sempre lui predicare per infondere in ogni cuore, or la devozione alla SS. Trinità, or al SS. Rosario, or alle Anime del Purgatorio, or alla frequenza dei Sacramenti.
Non si stancava mai di predicare, di confessare, di comporre operette. Era sempre placido ed allegro, ed incapace d’irritarsi. Deplorava tutto ciò che non era retto, ma sapeva subito rassegnarsi e adorare i giudizi di Dio.
Nel vestire non era affatto ricercato, ma piuttosto negletto e da umile sacerdote molto alla semplice. Essendo stato io suo alunno di Morale, e poi scelto per suo Confessore, mi voleva sempre in sua compagnia nelle passeggiate, ora a Nocera, ora ad Angri, ora a Castellammare; ed allora vedevo con i miei occhi come egli era il Padre di tutti perché veniva, ad ogni passo, salutato con filiale affetto da ogni classe di persona.

Padre Vizzini è stato per parecchi anni mio santo confessore, e perciò ne serbo la più cara memoria.

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.3 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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Ritratto fotografico di P. Giuseppe Vizzini, redentorista siciliano molto virtuoso e stimato. Tra le sue varie esperienze di vita c’è anche quella di essere stato eletto Deputato al Parlamento Siciliano e di averci preso parte attivamente. Morì a Pagani (SA) nel 1910.
Ritratto fotografico di P. Giuseppe Vizzini, redentorista siciliano molto virtuoso e stimato. Tra le sue varie esperienze di vita c’è anche quella di essere stato eletto Deputato al Parlamento Siciliano e di averci preso parte attivamente. Morì a Pagani (SA) nel 1910.

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