Vitullo Michele redentorista

P. Michele Vitullo (1904-1954) – Italia.

Il P. Michele Vitullo nella giovanissima età di 50 anni ci ha lasciato! Il 5 novembre 1954, a seguito di aggravamento, era stato ricoverato al Cardarelli di Napoli. Soffriva di policistite con conseguente forte azotemia, oltre che di ulcera gastrica.
L’azotemia nell’ultimo mese si dimostrò preoccupante: i medici curanti prodigarono a Teano tutte le cure e, quando si videro impotenti, consigliarono il ricovero in qualche Clinica. Il P. Superiore provvide immediatamente, ma anche al Cardarelli gli specialisti non seppero fare altro che continuare le cure già iniziate, prospettando fin dal primio giorno l’inesorabilità del male.

I suoi erano dolori acerbissimi. Per oltre un mese non poteva riposare né di giorno né di notte!
La mattina del 23 novembre, assistito dal P. Francesco Cavallo, che in tutto il decorso della malattia si è prodigato con grande carità per alleviare le sue sofferenze, e dal Fr. Alfonso, verso le 4,45 il P. Vitullo cessava di soffrire e la sua anima volava al cielo.

Il suo curriculum vitae è noto: le sue condizioni di salute, sempre infermiccie, non gli hanno permesso di applicarsi all’Apostolato della parola, ha però lavorato nel Ministero delle sante Confessioni sia a Pompei sia nelle varie Case dove è stato assegnato. Addetto all’insegnamento nel nostro Studentato ha prima insegnato Filosofia e poi Teologia morale: molti dei giovani Padri ricordano con gratitudine l’impegno che egli spiegava nell’insegnamento e la competenza con cui assolveva il suo dovere.
Giovanissimo curò la versione italiana del compendio della Vita del N.P.S. Alfonso del P. Berthe e collaborò alla Rivista «S. Alfonso».
Aveva un animo molto sensibile e delicato: era pieno di carità, sempre pronto ad aiutare e confortare chi a lui ricorreva. Soffriva le sue infermità, ma preferiva soffrirle in silenzio per non dare fastidio ad alcuno: circondato di cura e di affetto, si mostrava tanto grato e riconoscente!

Era nato a Limosano il 7 maggio 1904; aveva professato il 30 settembre 1920; era sacerdote dal 30 ottobre 1927.rispetto.

P. Ambrogio Freda
Superiore Provinciale

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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

P. Michele Vitullo, redentorista dall'animo sensibile e delicato: era pieno di carità, sempre pronto ad aiutare e confortare chi a lui ricorreva. E' morto all'età di 50 anni. (la foto è del 1937).

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Altro Profilo

Aveva appena 50 anni, e il P. Michele Vitullo ci ha lasciati.  Soffriva da tempo con reni policistici causa di un’azotemia accentuata con relative emicranie.
Il 29 ottobre 1954, si pose a letto per non più rialzarsi. Ogni giorno che passava, aumentava l’azotemia, e andava perdendo memoria e conoscenza: aveva però lucidità piena, mentre riceveva la Comunione.
Per consiglio dei medici fu trasportato all’ospedale Cardarelli di Napoli; solo un miracolo poteva salvarlo. Sopraggiunse paresi intestinale e al braccio e gamba destra. Dopo alcuni giorni però scomparve la paresi, e cominciò a riprendere perfetta lucidità di mente. Sorse un barlume di lontana speranza, ma vana.

Il 16 novembre, a sera, ebbe un forte attacco per cui sembrava finito: dopo poco si riprese. Il 19 non riusciva più a deglutire nemmeno un po’ d’acqua e zucchero, che era stato unico suo nutrimento da che si mise a letto a Teano, ov’era di residenza.
Ringraziava vivamente tutti, visitatori ed assistenti; e a tutti si raccomandava perché pregassero per lui: per il bene della sua anima e per aver forza nel soffrire. Alla Madonna pellegrina, che il 20 ed il 21 si fermava per alcuni istanti nella sua cameretta, tra un profluvio di lacrime, chiedeva forza e la grazia che si adempisse pienamente la volontà di Dio in lui.
Si comunicò sino al giorno 19 novembre, anche se il deglutire gli riusciva un tormento: il 20 non poté comunicarsi. Il 20 a sera domandò al Padre che lo asssiteva: «Che giorno è domani?» – È domenica, ed è la festa della Madonna.-  «Ah! – riprese -la festa della Madonna? Allora domani farò la Comunione prendendone sia pure un pezzettino, così, come la Madonna si offrì al tempio, anch’io rinnoverò la offerta di me stesso al Signore, rinnovando pure i santi voti».
Così fu. Il 21 riceveva un pezzettino di Ostia, e rinnovava la sua Professione, offrendo al Signore e alla Madonna tutto sé stesso «per il bene dell’anima mia,- diceva – e di tutta la Congregazione ».

Il 23 novembre, alle ore 4,45, martoriato nel corpo, ma rassegnato alla volontà di Dio, fissando il Crocifisso che gli era posto davanti agli occhi, cessava di vivere.

P. Francesco Cavallo
in S. ALFONSO, anno 1955, pag. 179..

P. Michele Vitullo, giovanissimo, curò la versione italiana del compendio della Vita del N.P.S. Alfonso del P. Berthe e collaborò alla Rivista «S. Alfonso». Assegnato all’insegnamento nel nostro Studentato ha prima insegnato Filosofia e poi Teologia morale.

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