Vita Redentorista 305

VitaRed11Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 1 novembre

Questo giorno vissuto con spirito redentorista

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1. Dalle Costituzioni e statuti 1. Statuti Generali – Sezione seconda – Il regime (Vice-)Provinciale. – Art. 2. Il superiore ( vice) Provinciale e il suo Vicario. 2 – Doveri e diritti del superiore (Vice-)Provinciale.
Tutte queste facoltà, elencate nel Direttorio dei Superiori, nella misura in cui sono comunicabili, possono essere delegate e subdelegate dal superiore (Vice-)Provinciale.
Il superiore (Vice-)Provinciale, quando non può comunicare col Governo generale, ha tutte le facoltà necessarie a norma nel diritto.  In mancanza del Superiore, hanno le stesse facoltà i membri del Consiglio straordinario, secondo l’ordine stabilito dallo St. 0210. Il superiore o chi ne fa le veci agisca, con o senza il consenso dei Consiglieri, secondo la possibilità di comunicare con loro..(Stat. Gen. 157
).

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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: La preghiera.

  • Il silenzio è un gran mezzo per farci essere anime di orazione e renderci disposti a trattare continuamente con Dio. Difficilmente si trova una persona spirituale che parli assai. Tutte le anime di orazione sono amanti del silenzio, il quale si chiama il custode dell’innocenza, la difesa delle tentazioni, il fonte dell’orazione. (S. Alfonso).
  • Testimonianza =Fratello Antonio Simon. – Leggi tutto.

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01novembre2

3. Redentoristi nel Mondo
Redentorsti di Italia e San Gerardo.
2013 – Una Biografia non convenzionale di Gerardo Maiella – I santi sono anche ottimi manager.
di Rosario Manfredi in L’Osservatore Romano

Ricostruire e ridurre a unità i paradossi e le complessità presenti nell’excursus biografico di una figura quale è quella di Gerardo Maiella non è certo cosa semplice. Sarebbe stato facile inciampare nella usuale biografia, inanellando miracoli su miracoli, ma Pasquale Mocerino e Claudio Spina riescono a realizzare una avvincente e moderna agiografia, dove si coniugano armonicamente tradizione e innovazione (“Conoscere amare e servire Dio”. Gerardo Maiella: un santo per schemi e immagini, Caposele, Editrice San Gerardo, 2012, pagine 176, euro 12).

La figura del santo di Muro Lucano viene ricostruita seguendo un doppio binario: al filone strettamente teologico-religioso si affianca quello manageriale organizzativo. Gli stessi autori, provenienti da diversi campi di esperienza, integrano a vicenda la loro metodologia di lavoro, aprendo squarci nuovi e totalizzanti. I due punti di vista, intrecciandosi, rispecchiano la forte sinergia tra l’aspetto esteriore e quello interiore di Gerardo: le doti spirituali di obbedienza e sacrificio si rivelano funzionali al concreto estrinsecarsi di esse nei rapporti interpersonali. Ogni capitolo, strutturato in modo chiaro e sistematico, si chiude con un paragrafo finale che, riprendendo il segmento cronologico trattato, va a investigare le capacità socio-culturali e organizzative del santo.

Emerge fin dalla fanciullezza di Gerardo l’innata propensione a una sottomissione non sterile o fine a se stessa, quanto piuttosto integrata in un progetto più vasto, con obiettivi ben precisi. Un progetto non elaborato in senso strettamente logico e razionale, quanto validato in una diversa logica-irrazionale dell’affidarsi sempre e in modo totale al Progettista- Dio.

Dei quattro capitoli centrali (dal secondo al quinto), spicca immediata la svolta, il cambio di rotta, a Deliceto nel 1749, con l’avvio della professione religiosa. Da lì in poi, quella «fiaccola» nascosta «sotto il moggio » si trasforma in luce che rischiara. Tuttavia, paradossalmente, Gerardo resta costante nella mutevolezza. Difatti, dal giovane «allampanato » alla notorietà di uomo saggio e di fede, assistiamo a un’evoluzione solo apparente, nel senso che finora non si era adeguatamente evidenziato quanto di organico e strutturato è presente nella sua opera.

Le vicende, in effetti, prese così, in sé, appaiono scollegate e a lungo troppo semplicisticamente liquidate nell’estrosità di un santo per definizione “pazzerello ”. Gli autori dimostrano che proprio la profonda fede di Gerardo, dalla fanciullezza fino alla morte (nel 1755, a 29 anni) altro non è che un percorso organico, dove non c’è evoluzione, in quanto le sue idee su Dio, sull’Amore e sull’Uomo permangono immutate, finanche quando, dovendo venir meno ai suoi principi, tacendo, si sottometterà e obbedirà alla volontà “divina” dei superiori, realizzando la sua volontà in quella di Dio. Contraddizioni, che se appaiono come tali all’occhio dell’uomo, nella mente del santo si accettano secondo una straordinaria normalità. Lo dimostrerà negli anni della notorietà (1749-1755), quando, per i frequenti prodigi, si vedrà al centro dell’attenzione sociale e religiosa.

Un rifiuto, quello dell’extraordinario, proprio di molti santi che trovano senso al loro agire solo nell’umiltà e nella spontanea condivisione e comunione d’intenti. Il volume si arricchisce di riferimenti a tante altre figure di santi e beati di epoche diverse: Francesca Saverio Cabrini, Bartolo Longo, madre Teresa, Ludovico da Casoria; e lo stesso Gerardo attraverserà la famosa «notte dell’anima» (1751); avrà modo poi di incontrare sant’Alfonso, tra l’aprile e il maggio del 1754, sentendo soffiare (ancora, come molti santi) il «venticello della calunnia».

Nello studio di Mocerino e Spina tutto è funzionale a una reductio ad unum, volendo ricostruire il percorso dell’uomo, prima che del santo; e gli innumerevoli prodigi, così come gli incontri, le sofferenze, le incomprensioni, i luoghi visitati divengono “occasioni” per realizzare quel “qui ed ora”, hic et nunc, che dal volume appare come la nota comune di una temporalità, che porta Gerardo ad assaporare il presente non annullato nelle pastoie del prima e del dopo, né tantomeno svilito in una visione autoreferenziale e sterile dell’accidentalità.

Un percorso logico e totalizzante che la biografia rappresenta in modo accuratamente strutturato: il volume si apre e chiude con due capitoli (il primo e il sesto) che stringono a “tenaglia” le vicende narrate e rispondono al duplice bisogno del lettore di sintesi, ma anche di analisi organiche e approfondite. Il che lascia intuire un profondo rispetto e affetto per chi legge: l’utilizzo di “schemi e immagini” (così come suggerisce il sottotitolo) agevola una sintesi che non è mai riduttiva, riuscendo a rendere, in modo schematico e razionale, quanto di più complesso e incomprensibile è presente nella vita di un santo.

Le immagini — foto e dipinti — alleggeriscono la lettura, risultano pienamente integrati nel testo, fanno da sostegno e aiutano a dare colore e vita ai pensieri e alle riflessioni. I frequenti schemi ricostruiscono logiche e coincidenze, che fanno comprendere e danno senso a fenomeni lontani tra loro, realizzando una nuova agiografia.

Il profondo rispetto per il lettore induce gli autori a non imporre mai una visione unilaterale; i fatti vengono esposti con stile coinvolgente e mai con pretesa di assolutezza. Certo, prevale l’affetto e la passione per una ricerca che non può non contagiare e affascinare, ma il valore della libertà è sempre e comunque rispettato. Tale aspetto funge da catalizzatore per aiutare oggi l’uomo a superare una visione dualistica tra laicità e religiosità, laddove l’impegno sociale, strutturato in modi organizzativi manageriali («i santi sono ottimi manager», p. 93), altro non è che la realizzazione di ogni vero progetto di ogni vero Uomo, dietro il quale non si può non vedere l’immagine trascendente di ogni vero Amore.

(da L’Osservatore Romano del 17-18 agosto 2013, p. 7).

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4. Un Canto di tradizione redentorista
Celeste Imperatrice
(Confidente ricorso a Maria)

Celeste Imperatrice,
respiro di quest’alma,
rendi la dolce calma
al mio turbato cor.

Chi sa qual sarà mai
l’eterno mio destino?
Chi sa, se l’indovino?
o Dio! che non si sa.

A questo gran pensiero
mi trema il cuore in petto,
piango, non ho ricetto,
Signora mia pietà.

Demo cantata da Anna Risi.
[audio:/TradizRedARisi/44-CelesteImperatrice.mp3]

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5. Una immagine al giorno.

2013 –Materdomini, Italia. Conoscere amare e servire Dio”. Gerardo Maiella: un santo per schemi e immagini, Caposele, Editrice San Gerardo, 2012 – è la nuova biografia “non convenzionale” di San Gerardo Maiella scritta da Pasquale Mocerino e Claudio Spina. Mons. Pasquale Mocerino (nella foto) vive a Pompei ed è stato responsabile e coordinatore delle “ Edizioni del Santuario di Pompei” dal 1990 al 2009. - Claudio Spina è un apprezzato sociologo. Ha prodotto in proprio molteplici dispense sul management ed è coaturei di “Bartolo Longo, un manager tra organizzazione e santità”.
2013 –Materdomini, Italia. Conoscere amare e servire Dio”. Gerardo Maiella: un santo per schemi e immagini, Caposele, Editrice San Gerardo, 2012 – è la nuova biografia “non convenzionale” di San Gerardo Maiella scritta da Pasquale Mocerino e Claudio Spina. Mons. Pasquale Mocerino (nella foto) vive a Pompei ed è stato responsabile e coordinatore delle “ Edizioni del Santuario di Pompei” dal 1990 al 2009. – Claudio Spina è un apprezzato sociologo. Ha prodotto in proprio molteplici dispense sul management ed è coautore di “Bartolo Longo, un manager tra organizzazione e santità”.