Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 2 settembre
Questo giorno vissuto con spirito redentorista
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1. Dalle Costituzioni e statuti
1. Statuti Generali – Il Governo della Comunità Apostolica.
– Art. 2: I superiori in generale.
La rinunzia all’ufficio assunto o da assumere ha valore solo se accettata dal superiore competente. (Stat Gen. 97).
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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: La mortificazione.
- Pensiero = La mortificazione esterna come l’interna sono necessarie alla perfezione, ma con questa differenza che l’esterna dobbiamo esercitarla con discrezione, ma la interna senza discrezione e con fervore. E a che mai serve il mortificare il corpo, se non mortifichiamo le passioni interne? (S. Alfonso).
- Testimonianza = S. Alfonso. – Leggi tutto.
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3. Redentoristi nel Mondo
Redentoristi di Roma-Merulana
2013 – Strutture rinnovate per la missione – Note di spiritualità
Il XXIV Capitolo Generale passerà alla storia come il Capitolo della ristrutturazione. Quattro anni sono trascorsi dal 2009: un tempo sufficiente perché ognuno di noi abbia un’idea di questo processo, delle speranze che esso apre per la Congregazione e dei rischi a cui si espone
Dal punto di vista di Dio
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito” (Gv 3,16). Dio ha amato tutti e ciascuno dei 78 paesi in cui la Congregazione realizza oggi la sua missione, e tutti gli altri in cui siamo assenti. Dio ama tutti i colori della pelle, ama chi scrive in alfabeto latino e chi in ideogrammi, chi vive nel deserto e chi nelle megalopoli.
Oggi abbiamo del “mondo” una percezione nuova, diversa da quella di Alfonso de Liguori. Anche egli ardeva dal desiderio di arrivare in Cina, ma il suo era un punto di arrivo, un sogno che oltretutto dovette lasciare nelle mani del suo direttore spirituale.
Oggi il mondo ci assedia e ci interpella, è il villaggio in cui ci muoviamo ogni giorno, ci affascina e nello stesso tempo ci inquieta. La domanda sugli abbandonati ha le dimensioni stesse del pianeta.
Se molti di noi si sono formati alla storia della salvezza, oggi a provocarci è la geografia della salvezza. Dove siamo chiamati a realizzare il nostro carisma? Come amare il mondo e non legarci a un paese, una cultura? Come metterci in discussione, come comunità e come Congregazione? Quali strutture mettere in piedi perché la nostra missione sia una risposta a questo mondo?
Sono domande a cui nessuno di noi ha risposte, né tanto meno soluzioni pronte all’uso. Ci scopriamo impotenti. Per questo la preghiera dovrebbe farci salire un po’ più su di dove normalmente spendiamo le nostre giornate, e farci occupare la postazione da cui Dio guarda al mondo, la più alta che si possa immaginare.
Dalla tradizione Redentorista
Chi guarda alla nostra storia, converrà che la ristrutturazione ha segnato la prima avventura di Alfonso e compagni. Potremmo dire che essa ha fatto parte del nostro DNA fin dagli inizi: anche se allora si usavano altri termini!
La Congregazione nasce nel 1732 in un ospizio a Scala, l’anno dopo si trasferisce a Casa Anastasio, che i confratelli devono abbandonare cinque anni dopo. Come mai, se la prima idea della fondazione era nata un migliaio di metri più su, sulle alture di Santa Maria dei Monti? E l’abbandono della seconda casa, Villa degli Schiavi, non fu anche essa un trauma per i primi Redentoristi?
Ristrutturazione è anche questo: fare delle scelte dolorose, avendo a cuore il carisma. Tra i vari motivi che indussero Alfonso a lasciare Scala, uno fu decisivo: questa cittadina della Costiera Amalfitana era isolata. Non permetteva una missione ad ampio raggio. Mancavano le condizioni perché la comunità fosse segno della presenza del Redentore in mezzo agli abbandonati.
Se si dovette abbandonare Villa degli Schiavi per la gelosia del clero locale, Ciorani si rivelò provvidenziale, tanto che i Redentoristi di tutto il mondo la considerano come casa madre: lo fu certamente per il primo gruppo dei nostri missionari, ma diremmo anche per nuovi e innumerevoli destinatari della loro missione.
Ovviamente questo DNA ebbe altri modi per affermarsi. Alcuni di essi furono traumatici, come la divisione della Congregazione per decreto pontificio (1781). Ma ce ne furono anche positivi: come la prima emigrazione oltre le Alpi, che portò a nuove espressioni del carisma. O la emigrazione verso il nuovo mondo: le due Americhe, e poi le fondazioni in Asia Oceania e Africa. O la prima suddivisione della Congregazione in Provincie, avvenuta nel 1841.
Numerosi sono stati i protagonisti di questi passaggi epocali della Congregazione. Ci piace pensare ai nostri santi e beati, tra cui un posto speciale merita san Clemente M. Hofbauer, propagatore insigne della Congregazione (St. Gen. 05). San Giovanni Neumann e il Beato Seelos furono tra i pionieri della prima irradiazione in Usa. Il loro esempio è luminoso anche in quell’impegno cruciale della ristrutturazione che è l’apprendimento delle lingue. Oltre il tedesco come lingua nativa, san Giovanni Neumann imparò il francese, l’inglese, l’italiano, il ceco. Otto lingue in tutto, se si considerano anche latino, greco ed ebraico. Imparò a leggere lo spagnolo, e quando era già vescovo si mise a studiare il gaelico, per confessare i cattolici di origine irlandese. La morte lo colse prima di portare a termine l’opera.
Quanto al P. Seelos, il suo esempio è un invito almeno a non scoraggiarsi. Arrivato in USA, fece del suo meglio per imparare l’inglese. Le sue prime omelie erano quasi un disastro. Qualcuno sentì una signora mormorare: “non si capisce niente di quel che dice, ma va almeno apprezzato per lo sforzo che fa”. Chi impara le lingue al servizio della missione, sa almeno a quale Beato affidarsi.
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4. Un Canto
Sei pura, sei pia
(a Maria nostra Madre)
Sei pura, sei pia,
sei bella, o Maria:
ogni alma lo sa
che Madre più dolce
il mondo non ha.
O Madre beata,
dal Cielo a me data,
la tua gran pietà
che bella speranza,
che gioia mi dà!
– Demo cantata da Anna Risi – Versione C
[audio:/alfonso/23ARisi/20c-SeiPura.mp3]
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5. Una immagine al giorno.