Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 21 agosto
Questo giorno vissuto con spirito redentorista
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1. Dalle Costituzioni e statuti
1. Statuti Generali – La formazione della comunità apostolica
– Art. 6: Gli oblati.
Gli oblati, che condividono lo spirito e l’attività missionaria della Congregazione, devono ricevere una preparazione adeguata e vivere in costante comunione con noi, secondo le norme da darsi da ciascuna (Vice-)Provincia. (Stat Gen. 85).
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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: L’umiltà.
- Pensiero = Il meglio che possa fare un superiore è di riguardarsi come il servo di tutti. (P. J. Passerat).
- Testimonianza = Ven. P. Di Netta. – Leggi tutto.
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3. Redentoristi nel Mondo
Redentoristi d’Europa
2013 – Sentire l’odore dei poveri; essere profumo di Cristo.
Anche Dio ha un olfatto fino. Dio odora l’umanità (in senso buono!). Dio odora l’uomo, poiché si è fatto uomo in Gesù Cristo nostro Redentore. Dio odora l’uomo, poiché ha riposto in lui la sua fiducia per costruire il Regno e annunciare il suo Vangelo. Lo sapeva bene Paolo quando ci ha detto: “Siamo il profumo di Cristo” (2 Cor).
S. Alfonso e l’odore dei poveri. – L’uscire nelle vie alla ricerca del profumo di Gesù nei poveri, rendendo possibile l’incontro di Cristo con ciascuno di essi, è ciò in cui Alfonso credette fermamente nella sua vita, e per questo fonderà nel 1732 la Congregazione del Santissimo Redentore. Lo stesso Alfonso formulò en 1748 questa urgenza pastorale al papa Benedetto XIV per sollecitare l’approvazione dell’Istituto:
“Essendosi il supplicante dedicato per molti anni alle sante missioni come fratello della Congregazione delle Apostoliche Missioni, eretta nella Cattedrale di Napoli, e avendo constatato il grande abbandono in cui versano i poveri nelle estese regioni del Regno, specialmente quelli delle zone rurali, si uni con detti sacerdoti, suoi compagni a partire dall’anno 1732, sotto la direzione del defunto monsignor Falcoia, vescovo di Castellamare, al fine di dedicarsi ad aiutare con missioni, istruzioni e altri esercizi [ministeriali] i poveri della campagna.
Questi sono i più bisognosi di aiuti spirituali, mancando spesso chi amministri i santi sacramenti e la Parola divina; tanto che molti, per mancanza di operai [apostolici], arrivano alla morte senza conoscere nemmeno le verità fondamentali della fede. Poiché sono pochi i sacerdoti che si dedicano espressamente alla cura dei poveri contadini, a causa delle spese necessarie, e soprattutto dei disagi che si devono affrontare in questo impegno. Per questo i supplicanti, da allora hanno iniziato ad aiutare questa povera gente con le missioni, percorrendo le campagne e i luoghi più abbandonati”. (Supplex Libellus).
Nella GMG di Madrid 2011, così parlava ai giovani il successore di sant’Alfonso, il P. Michael Brehl, attuale Superiore Generale dei Redentoristi sul senso dell’olfatto: “In inglese usiamo l’espressione “seguire il nostro olfatto”. Questo significa seguire la tua intuizione quando cerchi di capire da dove viene. Gesù seguì il suo olfatto nel cercare gli abbandonati e i poveri. Il carisma del redentorista ci chiama a far lo stesso. Anche noi siamo chiamati a cercare gli emarginati nello stesso modo in cui il Buon Pastore cerca la pecora smarrita. Questo senso ci invita ad accompagnare gli smarriti e i poveri, tutti gli emarginati della società. Non possiamo aspettare che loro vengano da noi. Non verranno mai. Dobbiamo seguire il nostro olfatto e cercarli!”.
Questa chiamata ad andare in cerca dei senza fissa dimora e dei poveri, continua ad essere percepita da molti giovani anche oggi. Giovani che “seguendo il proprio olfatto” cercano di rispondere a questa urgenza che esiste nel nostro mondo.
Sentirsi interpellati dall’odore del povero, dell’indigente, dell’abbandonato. Interrogarsi dove è necessario portare oggi il buon profumo di Cristo. Aiutare chi ha bisogno di sentire il profumo di Cristo.
(dalle catechesi preparatorie al X Meeting di San Sperate).
Leggi tutta la catechesi.
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4. Un Canto
O felice chi giunger potesse
( sull’amore che Gesù porta alle anime)
O felice chi giunger potesse
(sull’amore che Gesù porta alle anime)
O felice chi giunger potesse
a morire piagato d’amore
per quel caro Divino Signore,
ch’è ‘l più bello, più degno d’amor.
Ah ch’Ei solo e sì amabil, si vago,
ch’ogni gemma, ogni stella, ogni fiore
perde tutto il suo pregio e splendore,
posto a fronte al suo Viso Divin.
– Demo cantata da Anna Risi
[audio:/alfonso/23ARisi/13OFeliceGiunger.mp3]
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5. Una immagine al giorno.