Vita Redentorista 228

Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 16 agosto

Questo giorno vissuto con spirito redentorista

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1. Dalle Costituzioni e statuti
1. Statuti Generali – La formazione della comunità apostolica
Art. 4: La prima formazione alla vita apostolica.

Per ricordare a tutti l’importanza della professione religiosa che ci ha dedicati a Dio, due volte l’anno, nel tempo stabilito dagli Statuti (Vice-)Provinciali, se ne farà la rinnovazione comunitaria in ogni casa.. (Stat Gen. 80).

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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: L’umiltà.

  • Pensiero = La cosa più strana e più spaventosa al tempo stesso è che nessun superbo si crede orgoglioso. E’ raro trovare un’anima che si apprezzi al suo giusto valore; più raro ancora incontrarne una che regoli, secondo questo apprezzamento, i suoi sentimenti e la sua vita. (P. Schrijvers).
  • Testimonianza = Padre Emmanuele Ribera. – Leggi tutto.

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3. Redentoristi nel Mondo
Redentoristi e l’ascolto
S. Alfonso e i Redentoristi in ascolto dei poveri

I Giovani Redentoristi che si sono incontrati nel X Meeting a San Sperate (CA), Sardegna, nel cammino di preparazione hanno ricevuto delle catechesi sui 5 sensi dell’uomo. Ecco un estratto della catechesi sull’udito.

Sant’Alfonso si impegnava nell’ascolto del “pianto del povero” e oggi i Redentoristi lavorano in mezzo a coloro che sono i più emarginati dalla società.

Sant’Alfonso era straordinario. Era sacerdote in una città dove c’erano molti altri sacerdoti, e la maggior parte di loro non aveva niente da fare. Sentiva nel senso comune del termine e amava ascoltare e suonare la musica.
Ma ciò che lo rese differente, così importante per noi e per l’intera Chiesa, è che egli ascoltava ciò che pochi altri sentivano: il pianto dei poveri. Ascoltava coloro che erano in situazioni di bisogno, coloro che lottavano nelle loro esistenze, coloro che gridavano le loro angosce spirituali e materiali, e venivano ignorati. Lui ascoltava con le sue orecchie, identificava chi gridava, era toccato nel cuore e rispondeva con la sua vita. Parlava dell’amore e della grazia di Dio, e la gente ascoltava. Le persone confessavano i loro peccati e i loro dolori, ed egli ascoltava, dava dei consigli e assolveva dai peccati. Loro non sapevano a chi rivolgersi nel momento del bisogno, ed egli insegnava loro come pregare: gridare, e Dio avrebbe ascoltato. Ma poi rimanere in silenzio, e ascoltare quello che Dio avrebbe dato come risposta. Ecco perché lui è così importante per noi, per la nostra Chiesa, per tutto il mondo.
Il discepolo di Gesù agisce proprio come Alfonso.

A Londra c’è un Redentorista di nome Padre Cyril Axelrod. Padre Cyril era nato completamente sordo, e, verso i quarant’anni, divenne cieco. Egli dunque non può sentire né vedere. Ma per ciò che è più importante, Padre Cyril riesce a vedere e a sentire.
Come Sant’Alfonso, egli sente i pianti di coloro che sono nel bisogno, capisce ciò di cui necessitano, è toccato dalle loro sofferenze. Padre Cyril può leggere il linguaggio dei segni mettendo la sua mano nelle mani di coloro che comunicano con lui. Legge la scrittura Braille, un sistema di scrittura e lettura attraverso il tatto di punti in rilievo su una pagina.
Ma padre Cyril ascolta con il suo cuore. Ha vissuto anni predicando, celebrando la Messa, offrendo ricovero ai sordi e ai sordo-ciechi, perché lui sente le loro esigenze, capisce i loro bisogni, è commosso dalle loro necessità, e risponde a ciò di cui hanno bisogno.
È dunque possibile “ascoltare” senza usare le orecchie!
Leggi il tutta la catechesi.

La storia di P. Cyril Axelrod

Cyril Axelrod è nato del tutto sordo in una famiglia ebrea ortodossa in Sud Africa nel 1942. Nessuno nella sua famiglia era audioleso. C’erano poche strutture per i non udenti in quel tempo in Sud Africa, ma fu mandato a scuola di St Vincent per sordi a Johannesburg.
Questa esperienza lo ha spinto a diventare cattolico nel 1965, all’età di 23 anni, ma ha continuato a partecipare alle cene pasquali e ad altre cerimonie ebraiche.

Ha studiato filosofia e psicologia negli Stati Uniti. Un giorno a messa notò che alcune persone sorde erano del tutto assenti a quanto il sacerdote andava dicendo. “Fu allora che decisi di diventare sacerdote“.  Dopo gli studi al seminario di San Giovanni M. Vianney in Pretoria fu ordinato sacerdote nel 1970.
Iniziò il suo ministero in Sud Africa con i sordi e i sordociechi persone utilizzando otto lingue indigene dei segno. Sfidando l’apartheid, fondò una scuola multirazziale per bambini sordi in Soweto, un ostello per le persone sorde senzatetto a Pretoria e un centro di lavoro a Città del Capo. Ha fatto anche visite pastorali in Europa, America ed Asia.
Nel 1979, ricevette la diagnosi devastante della sindrome di Usher, che significava che stava gradualmente diventando completamente cieco. Imperterrito, ha continuato il suo lavoro e nel 1988 è approdato a Macao, dove ha istituito numerosi progetti tra cui un centro per bambini sordi, l’associazione sordi di Macao e un centro di servizio sociale per non udenti.
Padre Cyril è giunto quindi nel Regno Unito nel 2000. Poiché la sua vista anfava spegnendosi egli apprese nuove possibilità che lo aiutassero nella sua nuova situazione. Dal 2001 ha perso la vista di tutti e due gli occhi.

Egli descrive se stesso come un “moderno eremita”: ha il suo proprio spazio e fa in piena autonomia la propria cucina e i lavori di casa. Ha il sistema Braille sul suo cellulare, computer e campanello che gli permettono di comunicare con il mondo.
Durante un viaggio a Lourdes, qualche tempo fa un amico gli disse di pregare per riavere la vista, tuttavia Axelrod ormai calvo gli rispose: “Vorrei pregare per i capelli… A volte mi sento come se fossi nato a testa in giù.”

Ha celebrato la Messa per i non udenti e non vedenti alla Madonna di Hal. Nella Cattedrale di Westminster sta cercando di sviluppare la consapevolezza tra le persone vedenti e udenti per creare un servizio di sensibilizzazione per le persone disabili al fine di aiutarli ad integrarsi di più nella comunità.
Alcune sue citazioni:

  • “Voglio un mondo dove le persone siano integrate, non separate”.
  • “.. La mia missione nelle parrocchie è di portare speranza e fiducia in modo che le persone sordocieche ricevano il messaggio di Dio attraverso la gentilezza delle persone vedenti ed imparino a godere del dono della comunicazione con loro”.

(traduzione dall’inglese: P. Salvatore Brugnano).
(Leggi tutto sul sito Wikipedia)

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4. Un canto di S. Alfonso
Mondo, più per me non sei
(anima che si dà tutta a Dio)

Mondo, più per me non sei,
io per te non sono più;
tutti già gli affetti miei
l’ho donati al mio Gesù.

Ei m’ha tanto innamorato
dell’amabil sua Bontà,
che d’ogni altro ben creato
l’alma più desio non ha.

Mio Gesù, diletto mio,
io non voglio altro che Te.
Tutto a Te mi do, mio Dio,
fanne pur che vuoi di me.

Più non posso, o Sommo Bene,
viver senza del tuo Amor:
troppo già le tue catene
m’han legato e stretto il cor.

– Canta Coro Alfonsiano.
[audio:/alfonso/16CantataLeone/08SA-MondoPiu16.mp3]

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5. Una immagine al giorno.

San Sperate 2013 – L’ascolto del del povero fu un atteggiamento chiave di S. Alfonso per impostare la sua missione: oggi i Redentoristi lavorano in mezzo a coloro che sono i più emarginati dalla società. I giovani si entusiasmano di fronte a testimonianze come quella del redentorista P. Cyril Axelrod, sordo dalla nascita e cieco completamente nell'età matura: ma che apostolato la sua vita!