Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 13 maggio
Questo giorno vissuto con spirito redentorista
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1. Dalle Costituzioni e statuti
Art. 7: La Vice-Provincia
La Vice-Provincia ha la stessa struttura, gli stessi organismi e la stessa competenza nel modo di conferire gli uffici di ogni Provincia. Perciò quanto si dice della Provincia, vale anche per la Vice-Provincia, se il diritto non dice il contrario o ciò risulta evidente dalla stessa natura delle cose. (Cost. 133).
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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: La Povertà.
- Pensiero = Per pietà della nostra imperfezione, il Signore ha per costume di provvederci largamente in modo che non ci manchi mai il necessario. Ma i veri poveri non osano per questo rilassarsi.
Al contrario essi si sforzano di vivere con più fervore secondo lo spirito di povertà, affinché se non hanno occasione di risentirne gli sforzi, almeno non ne perdano il merito. (Ven. P. Passerat).. - Testimonianza = su P. Luciano Liberatore. – Leggi tutto.
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3. Redentoristi nel Mondo
I Redentoristi e la “Bella Speranza” – Note di spiritualià.
di P. Serafino Fiore
Obbligati a sperare
Chi legge il messaggio finale del XXIV Capitolo Generale, nota subito una cosa: la speranza è la parola che torna con più frequenza. Sembra che di essa i Capitolari si siano preoccupati più di Gesù Cristo e della Congregazione!
Negli ultimi decenni la speranza ha rivendicato sempre più spazio nella nostra vita. Il Nord Ovest del mondo accusa il peso sempre crescente della crisi, economica ma non solo. Nazioni povere si aggrappano alla speranza per scampare alla morsa della miseria. Nuovi Paesi emergono sullo scenario del mondo e rivendicano ruoli da protagonisti.
Nel frattempo, noi Redentoristi abbiamo cominciato a sperimentare la fragilità. Per la prima volta nella storia abbiamo intravisto il rischio di scomparire in Regioni da dove nel passato si partì per fondare ed evangelizzare.
Il nostro mappamondo registra nuove Unità: giovani, entusiaste di vivere e di lavorare per la redenzione abbondante, ma spesso con risorse economiche precarie e strutture fragili.
È la storia che ci obbliga a sperare, ma anche l’aria che respiriamo, pervasa di incertezza e di domande. Il dubbio, la provvisorietà fanno parte del nostro vivere quotidiano. Sono scomparse dal nostro orizzonte le spiegazioni che davano un senso a tutto, e viviamo di verità parziali, valide per un settore ma non per un altro, per oggi ma non per domani.
Pur tuttavia, dentro la cultura dell’”usa e getta”, osiamo pronunciare un voto di perseveranza. Le nostre scelte, anche quando non le viviamo in modo radicale, pongono una domanda al mondo. Gli stessi laici che condividono con noi missione e spiritualità, avvertono il paradosso di un impegno a tempo pieno.
La speranza rinnovata ci chiede un passo oltre l’incertezza. Ci chiama a vivere le crisi personali e di comunità come momenti per scegliere di nuovo e più autenticamente Dio. “In mancanza di maestri, nella società in cui viviamo, sono le crisi i grandi maestri che hanno qualcosa da insegnarci, che possono aiutarci ad entrare nell’altra dimensione, nella profondità che dà senso alla vita” (C. Singer).
Grazie alla crisi potremo andare al di là del “si dice” e delle apparenze, per ritrovare in una luce nuova quel Qualcuno a cui abbiamo dedicato la vita. È allora che speranza prenderà carne: facendo che l’Assente per eccellenza di questo mondo diventi presente. E apra una nuova possibilità di vita
Dalla tradizione Redentorista
Non c’è dubbio che fondamento della speranza per Alfonso e i suoi primi compagni è il Redentore, inteso nell’accezione propria di san Giovanni e san Paolo: logos – “senso di tutte le cose”, pienezza di tutto ciò che esiste, Dio che nella sua kenosi verso l’uomo ci insegna ad amare e a vivere. È il Cristo vivente, principio di nuova vita, che anima lo zelo missionario e incarna la speranza.
In questo senso possiamo cogliere l’importanza – apparentemente esorbitante – che Maria occupa nella spiritualità di Alfonso. Maria è il riflesso luminoso del volto di Cristo misericordia. È il riverbero di Dio tenerezza. Esaltare Maria vuol dire esaltare l’amore folle di Dio. E nell’amore non si è mai esagerati.
La presenza di Maria segna le tappe della lunga biografia di Alfonso. È lei che accoglie il suo spadino di nobile che abbandona il mondo. È la cosiddetta Madonna del Patrocinio (del de Alteriis) che veglia sui primi ritiri mensili di Alfonso sacerdote a Napoli, e che sarà poi portata nelle missioni predicate dai Redentoristi. È Santa Maria ai Monti che gli mostra il Dio fattosi bambino e parola. È con la Vergine che Alfonso si intrattiene nella grotta a Scala, ricevendone luce e conforto. È la Madonna del Buon Consiglio che vigila sul suo tavolo di scrittore e Rettore Maggiore. Più volte Alfonso disegnerà o lascerà rifinire l’immagine di Maria da artisti del suo tempo. Secondo la tradizione dinanzi a una di queste immagini – la Spes Salve – egli emise l’ultimo respiro.
Alfonso attestava che nelle missioni mai doveva mancare la predica sulla Madonna: e nessuna riusciva così efficace come questa, perché la gente ne rimaneva commossa e cambiava vita, nel sentire parlare della misericordia di Maria.
Per noi Redentoristi, a partire dal 1866, la Vergine ha acquisito un altro nome: Madonna del Perpetuo Soccorso. Un motivo in più per avvertire in lei l’aiuto di Dio e lottare contro ogni avversità. Al di là dei titoli, rimane Maria la nostra “bella speranza”.
(da C.SS.R. Spirituality, Un sol corpo, maggio 2013) – Leggi tutto.
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4. Un canto della tradizione Redentorista
63. Immacolata Vergine bella
Alla Madonna Immacolata – Mp3 al piano: Reyco Emura.
Immacolata vergine bella
di nostra vita tu sei la stella.
Fra le tempeste deh! guida il cuore
di chi ti invoca Madre d’amore.
Rit.
Siam peccatori, ma figli tuoi.
O Immacolata, prega per noi.
Tu che nel cielo siedi regina
a noi pietosa lo sguardo inchina.
Pel divin Figlio che stringi al petto
deh! non privarci del tuo affetto.
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5. Una immagine al giorno.