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1. Vangelo e riflessione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo: “Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.”.
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2. Koinonia-Sulla Tua Parola = Mt 16,13-19 Videoriflessione di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade – Gloria.Tv.
- 3. Il Papa a Cassano Jonio abbraccia i sofferenti: detenuti, ammalati e anziani – Gloria.tv.
- 4. Panis Angelicus, con Mirusia Louwerse e André Rieu – Gloria.Tv.
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5. Dalle Opere di S. Alfonso – Carcerazione di s. Pietro, e di s. Paolo – Martirio de’ due santi apostoli.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della domenica – (Mt 16,13-19).
“Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli”.
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.
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2. Koinonia – Sulla Tua Parola = Gv 6,51-58 – con padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade (7,20). – Gloria.TV.
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3. Il Papa a Cassano Jonio abbraccia i sofferenti: detenuti, ammalati e anziani (dur. 10,41) – Gloria.Tv.
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4. Panis Angelicus,con Mirusia Louwerse e André Rieu di jamacor (4,59) – Gloria.Tv.
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5. Dalle Opere di S. Alfonso – Carcerazione di s. Pietro, e di s. Paolo – Martirio de’ due santi apostoli.
4. Verso questo tempo Iddio rivelò a s. Pietro ch’era vicino il tempo di sua morte; onde il santo ne avvisò i suoi discepoli nella seconda sua lettera, con quelle parole: “So che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo”.
Narrano Origene, e s. Ambrogio, che mentre s. Pietro usciva di Roma gli apparve Gesù Cristo, al quale avendo s. Pietro dimandato: Signore, dove andate? Rispose il Salvatore: Vengo a Roma per esservi di nuovo crocifisso. Allora comprese s. Pietro ch’egli dovea dar compimento alla predizione fattagli dal Signore del suo martirio e ritornò a Roma.
Nello stesso tempo venne a Roma s. Paolo, il quale unendosi con s. Pietro convertirono molte persone; onde Nerone, non potendo soffrire i progressi che la religione faceva in Roma, li fece chiudere in carcere. Al che, come scrivono Arnobio, e Calmet, Nerone fu maggiormente spinto per cagion della morte di Simone mago, il quale in un giorno, per dimostrarsi simile a Gesù Cristo, si fece alzare in aria colla sua magia da’ demonj in un carro di fuoco, ma s. Pietro e s. Paolo colle loro orazioni ottennero che i demonj il lasciassero cadere a terra, onde il misero si spezzò le gambe, e vedendo poi che non potea più vivere, per disperazione si precipitò dall’alto della sua casa e così finì la vita, ed a tal fatto molti si convertirono.
5. In quel tempo s. Paolo scrisse la sua epistola prima a Timoteo; e credesi, secondo scrivono s. Basilio, e s. Girolamo, che questa lettera fu circolare per tutte le chiese dell’Asia, come scritta a tutti i fedeli. Di poi scrisse la seconda a Timoteo, considerandosi come prossimo al martirio, siccome già in Roma allora, ai 29 di giugno dell’anno 69 di Gesù Cristo (secondo porta il Calmet), per ordine di Nerone s. Pietro e s. Paolo consumarono il lor sacrificio.
S. Pietro, come scrivono Eusebio, Prudenzio ed altri, fu crocifisso col capo ingiù e secondo egli stesso avea dimandato, non credendosi degno di paragonarsi a Gesù Cristo che morì col capo insù; e s. Paolo morì decollato.
S. Pietro poi morì vicino ad una ripa del Tevere, e s. Paolo alle Acque Salvie; ed ambedue questi santi furono dai cristiani seppelliti, s. Pietro nel Vaticano, e s. Paolo nella Via d’Ostia. Ma colla morte di questi due santi apostoli non mancò la fede, come credeva Nerone, anzi molto si aumentò.
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