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1. Vangelo e riflessione della Domenica 30ª del Tempo Ordinario-C: “Due uomini salirono al tempio a pregare…”.
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2. Videoriflessione – di padre Giuseppe De Nardi – da Gloria.TV.
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3. Papa Francesco: confessiamoci davanti a Dio senza paura -da Gloria.TV.
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4. Padre Benito Sellitto, Missionario Redentorista, nel 2010 ha celebrato 50 anni di sacerdozio – da YouTybe.
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5. Una riflessione di S. Alfonso: Il suffragio dell’anime sante del Purgatorio.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della domenica – (Lc 18,9-14)
“Due uomini salirono al tempio a pregare…”.
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.
2. “Due uomini salirono al tempio a pregare…”. – di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade (dur. 7,33) – da Gloria.Tv.
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3. Papa Francesco: confessiamoci davanti a Dio senza paura – di Viva il Papa – (dur.4,14) – da Gloria.TV.
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4. Padre Benito Sellitto, Missionario Redentorista, nel 2010 ha celebrato 50 anni di sacerdozio: 12 anni in Italia e 38 anni in Argentina. Da 33 anni è impegnato a favore del Popolo Huarpe. (video in spagnolo) – da YouTube. (dur. 9,54 ).
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5. Una riflessione di S. Alfonso: 1775 – Il suffragio dell’anime sante del Purgatorio.
La devozione verso le anime del purgatorio col raccomandarle a Dio, acciocché le sollevi nelle gran pene che patiscono e presto le chiami alla sua gloria, è molto cara al Signore, ed insieme è molto giovevole a noi, poiché quelle anime benedette sono sue eterne spose, ed all’incontro elle sono gratissime verso chi loro ottiene la liberazione da quella carcere, o almeno qualche sollievo nei loro tormenti; onde giunte che saranno in cielo, non si scorderanno certamente di chi ha pregato per esse. E piamente si crede che Dio le palesi le nostre orazioni, affinché elle anche preghino per noi.
È vero che quelle anime benedette non sono in stato di pregare per sé, perché stanno ivi come ree soddisfacendo le loro colpe; nondimeno, perché sono molto care a Dio, ben possono pregare per noi, ed ottenerci le grazie.
Me se noi vogliamo il soccorso delle loro orazioni, è giusto, anzi è dovere che noi le soccorriamo colle nostre: la carità cristiana richiede che noi sovveniamo i prossimi che stanno in necessità del nostro aiuto. Ma quali prossimi stanno in tanta necessità di aiuto, quanto quelle sante prigioniere ? Elle stanno continuamente in quel fuoco, che tormenta assai più che il fuoco di questa terra; stanno poi prive della vista di Dio, pena che le affligge molto più di tutte le altre. E pensiamo che ivi facilmente anche penano le anime de’ nostri genitori, o fratelli, o di altri parenti ed amici, ed aspettano il nostro soccorso.
Io giudico per certo che un’anima, la quale è liberata dal purgatorio per i suffragi avuti da qualche devoto, giunta ch’è in paradiso, non lascerà di dire a Dio: Signore, non permettete che si perda quegli, che mi ha sprigionato dal purgatorio, e mi ha fatto venire più presto a godervi.
A questo fine ho dato alle stampe la seguente Novena, acciocché tutti i fedeli si affatichino a sollevare e liberare quelle anime benedette dal purgatorio con le Messe, con le elemosine, o almeno colle loro orazioni.
(da Novena dei Morti, Il suffragio dell’anime sante del purgatorio).
Leggi tutta l’operetta.