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1. Vangelo e riflessione della Domenica 29ª del Tempo Ordinario-C: “Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui”.
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2. Videoriflessione – di padre Giuseppe De Nardi – da Gloria.TV.
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3. Volti e storie dal Santuario di San Gerardo Maiella – da YouTube.
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4. In onore della nostra Madre, Regina del Rosario – da Gloria.TV.
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5. Una riflessione di S. Alfonso: Perseveranza nella preghiera.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della domenica – (Lc 18,1-8)
“Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui”.
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.
2. “Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui”. – di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade (dur. 8,43) – da Gloria.Tv.
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3. Volti e storie dal Santuario di San Gerardo Maiella, Materdomini (AV)- (dur. 10,07) di TV2000. – da YouTube.
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4. In onore della nostra Madre, Regina del Rosario – di Tina – Gloria.TV (dur. 4,01).
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5. Una riflessione di S. Alfonso: 1757 – Perseveranza nella preghiera.
La preghiera deve essere perseverante, altrimenti non si conseguirà la salute eterna. La grazia della salute non è una sola grazia, ma una catena di grazie, che tutte poi si uniscono colla grazia della perseveranza finale.
Ora a questa catena di grazie deve corrispondere un’altra catena (per così dire) delle nostre preghiere. Sulla parabola di S. Luca circa l’amico, che per liberarsi dalla molestia d’un altro, si alzò da letto e gli diede tutt’i pani che cercava, dice così S. Agostino: “Or se un tale amico, solo per liberarsi dall’importunità altrui, contro sua voglia darebbe a lui i pani che domanda, quanto più Dio, che ha tanto desiderio di farci parte de’ suoi beni, ci dispenserà le sue grazie, quando gliele cerchiamo? Dio, che ci esorta a domandare e gli dispiace se non domandiamo?”.
Vuole dunque il Signore concederci la salute e tutte le grazie per la salute; ma vuole, che siamo perseveranti in pregare. Gli uomini della terra non possono sopportare gl’importuni; ma Dio non solo ci sopporta, ma ci vuole importuni in cercargli le grazie, e specialmente la santa perseveranza.
È vero, che la perseveranza finale non si può da noi meritare, come ha dichiarato il Tridentino (Sess. 6, c. 23), essendo ella una grazia in tutto gratuita che Dio a noi concede; nulladimeno dice S. Agostino che la perseveranza in certo modo con le suppliche può meritarsi. Sicché chi cerca la perseveranza, quantunque non la possa meritare, nulladimeno infallibilmente l’otterrà.
Ma questa grazia della perseveranza non basta cercarla una volta, deve cercarsi ogni giorno, per ottenerla ogni giorno. E perciò dice Gesù Cristo: Bisogna pregare sempre, senza stancarsi mai (Lc. 18, 1). Bisogna non cessar mai dall’orazione, altrimenti in quel tempo, che cessiamo, la tentazione può superarci: “Vegliate continuamente orando, acciò non siate da me discacciati (dice Gesù Cristo) quando sarete da me giudicati. Perciò anche S. Paolo ammonì i suoi discepoli: “Pregate, e non lasciate mai di pregare“.
(Breve trattato della necessità della preghiera – III – Delle condizioni con cui dee esser fatta la preghiera.)
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