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1. Vangelo e riflessione della Domenica 19ª del Tempo Ordinario-C
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2. Videoriflessione – «Anche voi tenetevi pronti» – di padre Giuseppe De Nardi.
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3. Maria Assunta in Cielo – Il Dogma – da Gloria Tv.
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4. Un canto: Andrò a vederla un dì – da Gloria.TV.
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5. Una riflessione di S. Alfonso: Pregare e vigilare per essere salvi.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della domenica – (Lc 12,32-48)
« Anche voi tenetevi pronti».
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.
2. Videoriflessione – « Anche voi tenetevi pronti» – Con il Vangelo sul lago di Tiberiade di padre Giuseppe De Nardi – da Gloria TV. – (dur. 6,10).
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3. LDCaterina63 – Maria Assunta in Cielo – 63° anniv. di un Dogma (5,10).
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4. Un canto: “Andrò a vederla un dì” – di studiosus (3,58).- da Gloria.TV.
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5. Una riflessione di S. Alfonso: Pregare e vigilare per essere salvi.
Insegna l’empio maestro Molina che l’anima spirituale non deve chiedere alcuna cosa a Dio: perché il chiedere è difetto della propria volontà. Con ciò egli toglie alle anime il mezzo più efficace per ottenere la perseveranza nella buona vita e per giungere alla perfezione.
Gesù Cristo par che altro non ci esorti nei vangeli, che a pregare e non cessare mai di pregare: Bisogna pregare sempre senza stancarsi mai… Vegliate in ogni momento pregando. S. Paolo scrive: Pregate ininterrottamente. Perseverate nella preghiera e vegliate in essa.
E Molina vuole che non si preghi, perché il pregare è imperfezione!
Dice s. Tommaso che la preghiera continua è necessaria all’uomo sino che sarà salvo: poiché, quantunque gli siano stati rimessi i peccati, non lascerà il mondo e l’inferno di combatterlo sino alla morte. Ed in questo combattimento non possiamo noi vincere se non coll’aiuto divino, che non si dona se non a chi prega; insegnando s. Agostino che, tolte le prime grazie, come sono la vocazione alla fede o alla penitenza, tutte le altre grazie, e specialmente la perseveranza, non si danno se non a coloro che pregano.
(da Storia delle Eresie, Confut. XIV. dell’eresia di Michele Molinos, n.8)
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