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1. Vangelo e riflessione
della Domenica 16ª del Tempo Ordinario-C -
2. Videoriflessione – «Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore» – di padre Giuseppe De Nardi;
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3. GMG di Rio 2013 – Celebrazione Eucaristia ai Volontari di tutto il mondo – gioiafelice – da Gloria Tv.
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4. Un canto: L’Alleluja di Taizé – Don Henri – da Gloria.TV.
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5. Una riflessione di S. Alfonso: Il solo tuo amore, o Signore.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della domenica – (Lc 10,38-42)
« Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore».
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.
2. Videoriflessione – «Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore» – Con il Vangelo sul lago di Tiberiade di padre Giuseppe De Nardi – da Gloria TV. – (dur. 5,40).
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3. GMG di Rio 2013 Celebrazione Eucaristia ai Volontari di tutto il mondo – gioiafelice (dur.1,50) – da Gloria Tv.
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4. Un canto: L’Alleluja di Taizé – Don Henri (3,07) – da Gloria.TV.
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5. Una riflessione di S. Alfonso: Il solo tuo amore, o Signore.
La bella virtù della carità del santo amor di Dio è quella virtù regina delle altre che regna e regnerà in eterno.
La fede dopo morte avrà il suo premio perché vedrà quel che ha creduto; ma la virtù della fede in paradiso non vi sarà.
La speranza dopo morte avrà il suo premio, perché possederà quel che ha sperato; ma la virtù della speranza in paradiso non vi sarà.
La carità, l’amore verso Dio dopo morte avrà il suo premio e regnerà in eterno, perché con immensa beatitudine seguirà ad amare in eterno quel Dio che avrà amato qui in terra.
Amiamo dunque tutti, amiamo tutti e ciascuno il nostro Dio. In ogni nostra operazione il nostro Dio abbiamo innanzi agli occhi, seguendo sempre in ogni nostra azione la sua divina volontà, il suo divino beneplacito, e non solo con sofferenza, ma ancor con gioia portiamo tutto ciò che contrario sia al nostro amor proprio e all’umana nostra sensibilità.
Per questo solo ed unico fine di amare il nostro Dio, noi siamo stati da Dio creati e messi al mondo.
In seguir quest’unico e solo fine noi poniamo in questo mondo ogni nostra cura, ogni nostra sollecitudine.
Del solo suo santo amore noi solamente facciamo conto; il solo suo santo amore a lui spesso con istanza chiediamo: il solo tuo amore, o Signore (tutti diciamo spesso, e ciascuno) il solo tuo santo amore, o Signore, colla tua santa grazia donaci. E son ricco abbastanza né altro più da te richiedo, come di continuo supplicava quel gran santo tanto innamorato di Dio, il gran S. Ignazio.(da Contrassegni sicuri da riconoscere in noi il santo amor di Dio)
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