L’annuncio della Parola oggi
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1. Vangelo e riflessione della 4a domenica di Quaresima_C: “Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita”.
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2. Video-riflessione di Giuseppe De Nardi su Lc 15,1-3.11-32 – da YouTube.
3. Video – Sr. Maria Concetta: la riconoscenza del Papa per i missionari – da YouTube. - 4a. Video – La parabola del padre misericordioso (Lc15, 11-32) catoni – da YouTube.
- 4b. Video – Come interpretare il “figliol prodigo” – da YouTube.
- 5. Video – Papa Francesco, Catechesi: “Dacci oggi il nostro pane…” – da YouTube.
- 6. Video CSSR – Pagani: Funerali di Mons. Antonio Napoletano – da YouTube.
- 7. S. Alfonso = La bella misericordia di Dio.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della 4a domenica di Quaresima_C (Lc 15,1-3.11-32).
“Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita”.
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
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2. Video-riflessione di Giuseppe De Nardi su Lc 15,1-32 di Telepace Holy Land TV (dur. 7,03) – da YouTube.
3. Video – Sr. Maria Concetta: la riconoscenza del Papa per i missionari di Vatican News – Italiano (dur. 1,42) – da YouTube.
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4a. Video – La parabola del padre misericordioso (Lc15, 11-32) di catechista Sergio – cartoni (dur. 8,38) – da YouTube .
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4b. Video – Come interpretare il “figliol prodigo” di The Scribe’s Treasure (dur. 8,58) – da YouTube.
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5. Video – Papa Francesco, Catechesi dell’Udienza Generale del 27/3/2019: Dacci oggi… di Tv2000it (dur. 8,16) – da YouTube.
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6. CSSR Video – Pagani: Funerali di Mons. Napoletano, esempio di paternità, sensibilità e dolcezza. di Telenuova plus (dur. 3,00) – da YouTube.
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7. S. Alfonso = La bella misericordia di Dio.
♦ La bontà è diffusiva di sua natura, cioè inclinata a comunicare i suoi beni anche agli altri. Ora Iddio, che per natura è bontà infinita, ha un sommo desiderio di comunicare a noi la sua felicità; e perciò il suo genio non è di castigare, ma d’usar misericordia a tutti. Il castigare, è un’opera aliena dall’inclinazione di Dio.
♦ E quando il Signore castiga in questa vita, castiga per usar misericordia nell’altra. Si dimostra irato, acciocché noi ci ravvediamo e detestiamo i peccati. E se ci manda qualche castigo, lo fa perché ci ama, per liberarci dal castigo eterno. E chi mai può ammirare e lodare abbastanza la misericordia che usa Dio con i peccatori in aspettarli, in chiamarli ed in accoglierli, allorché ritornano?
♦Per primo, oh la gran pazienza, che ha Dio in aspettarti a penitenza! Fratello mio, quando tu offendevi Dio, poteva egli farti morire? E Dio t’aspettava; e in vece di castigarti, ti faceva bene, ti conservava la vita e ti provvedeva. Fingea di non vedere i tuoi peccati, acciocché tu ti ravvedessi. Ma come, Signore, Voi non potete vedere un sol peccato, e poi ne vedete tanti e tacete? Voi mirate quel disonesto, quel vendicativo, quel bestemmiatore, che da giorno in giorno vi accresce le offese, e non lo castigate? e perché tanta pazienza? Dio aspetta il peccatore, acciocché si emendi, e così possa perdonarlo e salvarlo.
Ma, Signore, Voi aspettate questi empi, acciocché si ravvedano, e non vedete che gli ingrati si servono della vostra misericordia per più offendervi? E perché tanta pazienza? perché Dio non vuol la morte del peccatore, ma che si converta e si salvi.
♦ Oh pazienza di Dio! Giunge a dir S. Agostino che se Iddio non fosse Dio, sarebbe ingiusto, a riguardo della troppa pazienza che usa con i peccatori. Aspettare chi si serve della pazienza per più insolentire, par che sia un’ingiustizia all’onore divino. Sembra che facciamo a gara con Dio, noi ad irritarlo a castigarci, ed Egli ad invitarci al perdono.
♥ Ah mio Signore, intendo che a quest’ora mi toccherebbe di star nell’inferno. Ma ora per vostra misericordia non mi ritrovo all’inferno, ma in questo luogo ai piedi vostri, e sento che mi intimate il precetto di voler essere amato da me: “Ama il Signore Dio tuo!”.
No, non voglio più resistere alle vostre chiamate. Non voglio più disgustare un Dio, che tanto mi ha amato: e tante volte e con tanto amore mi ha perdonato. Fate che da oggi avanti io non ami altri che Voi: viva solo per Voi, che siete morto per me.
♥ Spero tutto, mio Salvatore per i meriti vostri. E in voi confido ancora, o Maria; Voi con la vostra intercessione mi avete da salvare.
(S. Alfonso, Apparecchio alla Morte, Considerazione XVI – Della misericordia di Dio. Punto I).
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