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1. Vangelo e riflessione per la 3a dom. di Quaresima C: “Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.
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2. Terza dom di Quaresima. AnnoC: “Conversione: è ora!” di donline – da Gloria.tv.
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3. Benedetto XVI n 1 minuto e 39 secondi di jamacor – da Gloria.tv.
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4. Canto delle “Litanie dei Santi nel Conclave del 2005” di Irapuato – da Gloria.tv.
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5. Una riflessione di S. Alfonso: Del tacere i peccati nella confessione.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
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1. Vangelo della domenica – (Lc 13,1-9)
“Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
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2. Terza domenica di Quaresima Anno C”: “Conversione: è ora!” di donline – dur. (2,48) – da Gloria.tv.
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3. Benedetto XVI n 1 minuto e 39 secondi di jamacor – da Gloria.tv.
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4. Canto delle “Litanie dei Santi nel Conclave del 2005” di Irapuato (dur.9,57). – da Gloria.tv.
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5. Una riflessione di S. Alfonso: Del tacere i peccati nella confessione.
Scrive s. Agostino che il lupo acciocché la pecorella non gli scappi dalle mani, l’afferra per la gola, in modo che quella non possa cercar aiuto col gridare, e così sicuramente se la porti seco e la divori.
Così fa il demonio con tante povere pecorelle di Gesù Cristo: dopo che le ha spinte a fare il peccato, le afferra per la gola acciocché non se ne confessino, e così sicuramente se le porta all’inferno.
Dopo che uno ha commesso una colpa grave, non gli resta altro rimedio per salvarsi, che confessarsi del suo peccato. Ma che speranza di salute può esservi in colui, se va a confessarsi e tace il peccato, e si serve della confessione per più offendere Dio, e per rendersi doppiamente schiavo del demonio?
Che diresti della vita di quell’infermo, che invece del rimedio ordinatogli dal medico si prendesse una tazza di veleno? Oh Dio! Che mai diventa la confessione ad un peccatore che tace i suoi peccati, se non una tazza di veleno che aggiunge alla sua coscienza la malizia del sacrilegio? Il confessore quando dà l’assoluzione al penitente, allora gli dispensa il sangue di Gesù Cristo, mentre per il merito di quel sangue l’assolve dal suo peccato.
Chi poi tace il peccato nella confessione, che fa? Si mette sotto i piedi il sangue di Gesù Cristo. E chi poi riceve anche la comunione in peccato fa lo stesso che se gittasse la particola consacrata in una cloaca.
Maledetta vergogna, quante povere anime ne porta all’inferno? Misere, pensano solo al rossore di confessarsi, e non pensano che non confessandosi sono certamente dannate!
Dal Sermone XVII – Per la Domenica III di Quaresima.
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