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1. Vangelo e riflessione della 2^ Domenica del TO: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo”.
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2. Videoriflessione – di padre Giuseppe De Nardi – da Gloria.TV.
- 3. Rivisitazione storica – Il viaggio di Papa Paolo VI in Terra santa – da Gloria.TV.
- 4. Tenerezza di cani – Il padrone ritorna dalla guerra – da Gloria.TV.
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5. Dalle Opere di S. Alfonso – L’Agnello sacrificato chiede amore.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della domenica – (Gv 1,29-34).
“Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.”.
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio»..
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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.
2. Video-riflessione sulla 2^ Domenica del TO: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo”- di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade (dur. 6,34) – da Gloria.Tv.
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3. Rivisitazione storica – Il viaggio di Papa Paolo VI in Terra santa di gioiafelice (dur. 34,06) – da Gloria.TV.
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4. Tenerezza di cani – Il padrone ritorna dalla guerra (dur.4,37) – da Gloria.TV.
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5. Dalle Opere di S. Alfonso
– L’Agnello sacrificato chiede amore.
“Era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca”. (Is 53,7).
Questo passo appunto stava leggendo l’eunuco della regina Candace; ma non
intendendo di chi ivi si parlasse, S. Filippo ispirato dal Signore salì sopra
il carro dove stava l’eunuco e gli spiegò che ciò s’intendeva del nostro
Redentor Gesù Cristo (At 8,32). Gesù fu chiamato agnello, perché appunto quale
agnello innocente prima fu straziato nel pretorio di Pilato e poi fu condotto alla
morte. Perciò il Battista lo chiamò agnello: “Ecco l’agnello di Dio, colui che
toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29).
– Agnello che patisce e che muore qual vittima sulla croce per i peccati degli uomini. Miseri quei che non avranno amato Gesù Cristo nella loro vita!
No, mio divino Agnello, se per lo passato non ti ho amato, ora ti voglio sempre
amare. Prima sono stato cieco, ma ora che mi hai illuminato e mi hai fatto
conoscere il gran male che ho fatto in voltarti le spalle e l’amore infinito
che meriti e per la tua bontà e per l’amore che mi hai portato, mi pento con
tutto il cuore di averti offeso e ti amo sopra ogni bene.
Ti amo, Agnello di Dio sacrificato e consumato sulla croce per amor mio. Tu non
hai ricusato di patire per me, io non ricuso di patire per te. Dammi la grazia
d’amarti e poi fa’ di me quanto ti piace.me..
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