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1. Vangelo e riflessione della Domenica : “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.”.
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2. Videoriflessione – di padre Giuseppe De Nardi – da Gloria.TV.
- 3. L’orazione dell’Epifania di donline – da Gloria.TV.
- 4. Epifania – Davanti al Re. RnS – da YouTube.
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5. Dalle Opere di S. Alfonso – Epifania. Adorare con i Magi.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della domenica – (Gv 1,1-18).
“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.”
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.Nazareno».
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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.
2a “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.- di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade (dur. 6,58) – da Gloria.Tv.
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3. L’orazione dell’Epifania di donline (dur. 5,52) – da Gloria.Tv.
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4. Epifania – Davanti al Re. RnS (dur. 3,35) – da YouTube.
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5. Una riflessione di S. Alfonso:
Epifania. Adorare con i Magi.
Gesù nasce povero in una stalla: lo riconoscono gli angeli del cielo, ma gli uomini della terra lo lasciano abbandonato. Appena pochi pastori vengono a riconoscerlo.
Ma il Redentore vuole già cominciare a comunicarci la grazia della sua redenzione. Perciò comincia a manifestarsi ai pagani, che meno lo conoscevano. Per mezzo della stella illumina i santi Magi, affinché vengano a riconoscere e adorare il loro Salvatore.
Questa fu la prima e somma grazia fatta a noi, la chiamata alla fede, a cui poi seguì la chiamata alla grazia, della quale gli uomini erano privi.
Così i Magi, senza indugio si mettono in viaggio. La stella li accompagna fino alla grotta, dove giace il santo Bambino. Arrivati ad essa, entrano e trovano il bambino con Maria sua madre (Mt 2,11). Trovano una povera ragazza e un bambino coperto di poveri pannicelli, senza alcun corteggio o assistenza.
E che succede? Nell’entrare in quella grotta, i santi pellegrini provano una gioia mai sperimentata: sentono stringersi il cuore verso quel caro bambinello: la paglia, la povertà, i vagiti del loro piccolo Salvatore, sono altrettante saette di amore, fiamme beate ai loro cuori illuminati! Il bambino mostra loro un viso sorridente: segno dell’affetto con cui li accetta come i primi frutti della sua redenzione.
I santi Magi guardano Maria. Essa non parla, sta in silenzio, ma col suo volto beato, che spira una dolcezza di paradiso, li accoglie e li ringrazia di essere venuti per primi a riconoscere il suo Figlio per loro sovrano. E, anch’essi in silenzio, con riverenza lo adorano e lo riconoscono come loro Dio; gli baciano i piedi e gli offrono i loro doni di oro, d’incenso e di mirra.
Adoriamo anche noi, con i santi Magi, il nostro piccolo re Gesù, e offriamogli il nostro cuore.
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