Vaiano Giuseppe redentorista

P. Giuseppe Vaiano (1794-1861) – Italia.

P. Giuseppe Vaiano (1794-1861)

Nacque in Roccarainola [il 23 settembre 1794], e quivi morì il dì 5 giugno 1861, perché vi si trovava per motivo di salute da 10 giorni.

Fu assalito da un’asma e da un riscaldamento viscerale, e dopo tre giorni da una leggera apoplessia, che gli tolse perfino le facoltà mentali.
Dopo di ciò riavutosi per poche ore, si fece portare sul letto cotta e stola per morire con  gli abiti sacerdotali.

Fu compianto da tutta la Congregazione, perché in lui tutto riunivasi a formare uno degli ottimi Padri del nostro Istituto: grande scienza specialmente teologica, grande umiltà, prudenza, osservanza esatta delle Regole e Costituzioni.

Occupò varie cariche nella Congregazione. Fu più volte Rettore, Consultore Generale e Vicario Generale.

La sua esequie fu solenne, sino ad essere coperto il suo cadavere da nembi di fiori, dovunque passava. (Libro delle Messe)

Predicando ai Preti in S. Angelo a Cupolo, parecchi Parroci si presentarono al Cardinale per rinunziare alle Parrocchie. “Ma chi è che predica? Fosse venuto S. Paolo?” esclamò meravigliato il Cardinale. (testimonianza di P. Domenico Cianciulli).

P. Vaiano ebbe l’onore di recitare l’Orazione Funebre al Rettore Maggiore Ripoli, e quando stava a Caserta di vedersi baciare la mano da Ferdinando II.

Il Rettore Maggiore Berruti lo soleva preferire a tutti gli altri Padri negli Esercizi a Preti e Galantuomini, perché li faceva piangere come fanciulli quando loro predicava, e molti Parroci rinunziavano alle Parrocchie.

Stava sempre accatarrato per cui soleva dire: Un catarro se ne va, un’altro ne viene, ed uno non se ne va mai».

Trovo che fu ordinato Suddiacono in Andretta dall’Arcivescovo di Conza Mons. Lupoli, fratello del nostro Vescovo di Larino, il 22 maggio 1820.

Il dì 16 marzo 1847 lesse l’Elogio Funebre nella Cattedrale di Alife al Vescovo Mons. Carlo dei Marchesi Puoti, già Arcivescovo di Rossano, trovandosi in quei dì a dare gli Esercizi al Clero, a cui assisteva Sua Eccellenza Meriterebbe essere qui riportato per intero per far vedere il valore del P. Vaiano. Ecco come esordisce:

«Buon Dio! Ah tu tocchi i confini delle cose con fortezza, e tutto con saviezza disponi! Buon Dio, che nella diffusione del tuo spirito spiri ove vuoi; fai udire nell’intimo del cuore la tua voce, e ne ascondi l’autore ed il fine per render l’uomo mai sempre dipendente dai tuoi cenni e pronto alle tue visite! …  «Si, buon Dio! Dunque quelle lacrime, quelle affettuose preghiere, per me irresistibili comandi, quegli ardenti desii che tre giorni sono mi esternò dal fondo del cuore l’illustre Prelato Mons. Puoti di trattenermi non più che un altro giorno solo in sua Diocesi tu l’ispirasti per fargli rendere dall’affezionato suo servo un tributo di lacrime! … Oh imperscrutabili tuoi giudizi!

Volgi così il corso dei naturali eventi che l’ultimo giorno di mia dimora in Piedimonte doveva impiegarsi a lodare già morto l’illustre, il pio, il prudente, il benefico Prelato innanzi alla parte più nobile del suo gregge che immersa nella tristezza e nel duolo gli rende gli ultimi uffici di Religione! …

Adoro i tuoi disegni, alla tua volontà mi uniformo, convinto, quanto operi non è che infallibil dettato di tua eterna sapienza e di bontà».

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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Alife (CE) La cattedrale dedicata all’Assunta. Qui il 16 marzo 1847 il redentorista P. Giuseooe Vaiano, nativo di Roccarainola (NA), lesse l’Elogio Funebre del defunto Vescovo Mons. Carlo dei Marchesi Puoti, che nei giorni precedenti aveva partecipato alle sue prediche dei Ritiri.
Alife (CE) La cattedrale dedicata all’Assunta. Qui il 16 marzo 1847 il redentorista P. Giuseooe Vaiano, nativo di Roccarainola (NA), lesse l’Elogio Funebre del defunto Vescovo Mons. Carlo dei Marchesi Puoti, che nei giorni precedenti aveva partecipato alle sue prediche dei Ritiri. (foto da internet).

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