3. Una fede esistenziale
È Cristo che ci ha chiamati. Non possiamo vantarci di avere lavorato noi per la nostra fede e di essercela guadagnata..
Eterno Padre, Dio mio,
la tua giustificazione arriva
mediante la fede in Gesù Cristo
a tutti quelli che si aprono a te
nella mente e nel cuore.
Noi tutti abbiamo peccato.
Ma tutti siamo liberati dalla colpa
con la tua grazia,
per mezzo della redenzione
che è in Cristo.
Se essa altro non è che un dono,
dove sta dunque il motivo
del nostro vanto?
Esso è stato eliminato.
Tu sei quel Dio che dà la vita ai morti
e chiama all’esistenza cose mai esistite.
Nella speranza,
Abramo credette contro ogni speranza,
che sarebbe diventato
il padre di molti popoli.
Non fu un debole nella fede.
La sfiducia non lo fece vacillare
riguardo alla tua promessa, Dio,
ma nella sua fede si rafforzò
dandoti gloria,
pienamente convinto,
che tu saresti stato capace
di mantenere le promesse.
Ecco il perché la sua fede
«gli fu accreditata a giustizia».
Col tuo aiuto, Signore,
voglio anch’io credere
consegnandomi nei miei pensieri,
amore e opere
a te, che hai risuscitato
Gesù nostro Signore,
messo a morire per i nostri peccati
ma risuscitato a nostra giustificazione.
(Lettera ai Romani, cap. 3,22-27; 4,17-25)
La fede non è la sola osservanza della legge: è apertura di mente e di cuore, di calda accoglienza e pieno affidamento di se stessi a Dio nel cammino di tutti i giorni. Abramo in questo cammino ci è padre.
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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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