Testimone per gli increduli

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115.  Testimone per gli increduli.
Mi hai incaricato di annunciare la Parola, insistendo a tempo e fuori tempo.

Con timore, speranza e amore, sto
alla presenza di Dio, tuo Padre,
e tua, Cristo Gesù,
che vieni a giudicare vivi e morti.
So che mi hai incaricato
di annunciare la Parola,
di insistere a tempo e fuori tempo,
rimproverare, ammonire, esortare
con tutta la dottrina
e una grande capacità di soffrire.

Perché il tempo da te predetto
sembra alle porte;
quando non sopporteranno più
un insegnamento sano
ma, secondo le proprie voglie,
accumuleranno per sé dei maestri
che solleticano le simpatie
e si allontaneranno dall’ascoltare la verità
per rivolgersi ai miti.

Per quanto mi riguarda,
possa io essere sobrio in ogni cosa
accettando la sofferenza,
opera facendo di evangelista;
compiendo il mio servizio.

Perché presto, lo so, arriva
il tempo della soluzione finale.
Possa allora dire con il tuo Apostolo:
«Ho lottato per una buona lotta,
ho terminato la corsa,
ho conservato la fede.

Per il resto mi è riservata
la corona di giustizia
che mi sarà resa da te, Signore,
in quel giorno,
non solo a me
ma anche a tutti quelli
che hanno desiderato
la tua epifania».

(Seconda Lettera a Timoteo, cap. 4,1-8)

L’uomo moderno, incapace di vivere in un vacuum teologico, si è messo a rincorrere delle favole, dei «miti», rivolgendosi alla falsa scienza, alla dialettica marxista e persino all’astrologia. Anche noi ci assumiamo una buona parte di colpa perché abbiamo testimoniato con molta inadeguatezza lo «splendore» e la «meraviglia» di Dio.

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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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