"Tutto su S. Alfonso Maria de Liguori e dintorni", a cura di padre Salvatore Brugnano – Il sito resta aperto alla collaborazione volontaria.
19 febbraio
Quando il demonio tenta qualcuno nella vocazione (ed è il maggior impegno che ha contro ciascuno di noi), bisogna che si raccomandi alla Madre della perseveranza: così certamente non perderà la vocazione. (S. Alfonso nella Lettera dell’8 agosto 1754). […]
18 febbraio
Che serve dunque ad angustiarsi col dire: “Chi sa se io son scritto o no nel libro della vita? Chi sa se Dio mi darà la grazia efficace e la perseveranza?… ” – Via, discacciate da voi tutte queste sollecitudini che ad altro non valgono che a scemarvi la confidenza ed a rendervi più tiepidi e pigri a camminare per la via della salvezza. Pregate, cercate sempre, fate sentire le vostre preghiere a Dio e ringraziatelo sempre delle promesse che vi ha fatto, di concedervi i doni che bramate, la grazia efficace, la perseveranza, la salvezza, e tutto quello che desiderate. (S. Alfonso in “Il gran mezzo della preghiera“, part. I cap. 11 – Napoli 1759). […]
17 febbraio
Per ottenere la perseveranza nel bene non dobbiamo confidare nei nostri propositi e promesse fatte a Dio; se ci fidiamo delle nostre forze, siamo perduti. Tutta la nostra speranza di conservarci in grazia di Dio, abbiamo da collocarla nei meriti di Gesù Cristo e così confidando sull’aiuto di Lui, persevereremo sino alla morte, ancorché fossimo combattuti da tutti i nemici della terra e dell’inferno. (S. Alfonso in Riflessioni sulla Passione di Gesù Cristo, cap. IX, parag. II, n. 20, Monza 1821). […]
16 febbraio
La speranza evita la presunzione. I presuntuosi non dipendono abbastanza dalla grazia, essi vogliono salvarsi con le proprie forze, sono temerari, inghiottono i peccati veniali come l’acqua ed hanno smussato il pungiglione del timore. Essi perdono di vista la perseveranza fnale, non sanno che significa pregare e temere su questo punto. (P. Achille Desurmont, 1828-1898 in P. George, Vita del Padre Achille Desurmont, pag. 566. ) […]
15 febbraio
Spesso ci lamentiamo di essere poveri e miserabili la colpa è tutta nostra, perchè tali vogliamo essere. Finchè vogliamo restarcene in noi stessi, e con noi stessi, mangeremo il pane sempre a scarso peso, e berremo l’acqua in tenua misura. Ma appena usciremo dai recinti della nostra vita terrena, e andremo dietro alle vestigia del nostro divin Redentore coll’abbandonarci perfettamente in lui, allora saremo partecipi a tutte le sue divine benedizioni, e meneremo una vita più angelica che umana. (P. Giuseppe M. Leone + 1902 in La sposa del Crocefisso, Sez. II, Tratt. VI pag. 133 – Napoli 1886, A. Festa). […]
14 febbraio
Con Dio bisognerebbé agire con la medesima confidenza filiale con cui un fanciullo domanda il pane a suo padre e a sua madre… Il buon Dio non è per noi il migliore dei padri? Ma Egli non vuole far parte delle sue larghezze che all’anima confidente. La confidenza sarà la misura delle grazie che Dio ci accorderà… La confidenza è la chiave con cui possiamo aprire i tesori di Dio. (Ven. P. Joseph Passerat, 1772-1858, in Gautron, L’ame du P. Passerat, pag. 143) […]
13 febbraio
La preghiera dell’anima che vive di fiducia in Dio è quasi onnipotente: quanto chiede, tutto ottiene. (P. Giuseppe M. Leone, 1829-1902, in “La sposa del Crocefisso“, Sez. II, tratt. VI, pag. 132 “ad sensum” Napoli 1886, A. Festa). […]