Sotillo Noé redentorista

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P. Noé Sotillo, C.Ss.R. 1924-1996 – Brasile.

P. Noé Sotillo, C.Ss.R. 1924-1996.

Il redentorista P. Noé Sotillo, 1924-1996, Brasile, Vice Provincia Brasiliana. Fu economo e amministratore del Santuario di Aparecida, prima accanto a Mons. Antônio Macedo, poi con  l’intera responsabilità della gestione del santuario e della costruzione della nuova Basilica fino al 1° dicembre 1989, svolgendo un enorme lavoro. Morì a 72 anni.

Dati Ufficiali

  • Cognome = Sotillo
  • Nome = Noé
  • Nazionalità = Brasile – (Vice Provincia Brasiliana)
  • Nato = 13-Mar-1924
  • Morto = 23-Set-1996
  • Professione = 02-Feb-1944
  • Sacerdote = 06-Gen-1949

P. Noé Sotillo nacque il 13 marzo 1921 in Cerquilho –SP nella Fazenda Estiva. Suoi genitori furono Luis e Maria Sotillo Bellini. Era il decimo di dodici figli della coppia.
Entrò al Seminario Santo in Aparecida il 31 marzo 1936. Dopo aver ricevuto l’abito il 1° febbraio 1943, fece il noviziato a Pindamonhangaba –SP, facendo la sua professione il 2 febbraio 1944.
Studiò filosofia e teologia nel Seminario maggiore redentorista di Tiete, e fu ordinato sacerdote il 6 gennaio 1949 a Sorocaba, Brasile per le mani di Mons. José Carlos de Aguirre.

Il suo primo lavoro pastorale fu come vicario cooperatore in Penha a San Paolo dal 1950 al1951, quando passò cooperatore vicario ad Aparecida.
Dopo il secondo noviziato in Pindamonhangaba cominciò a predicare le missioni popolari, venendo assegnato alle comunità missionarie di Araraquara, São João da Boa Vista, Penha, Tiete, Jardim Paulistano, percorrendo tutto il Brasile fino al 1965.
Nel settembre del 1965 fu nominato superiore della comunità e parroco a Penha fino al dicembre 1966, quando i Redentoristi lasciarono la parrocchia e il santuario di Nostra Signora di Penha consegnandoli all’arcidiocesi di San Paolo.

Nel gennaio 1967 fu nominato economo e amministratore del Santuario di Aparecida, accanto a Mons. Antônio Macedo, che poi gli ha consegnato l’intera responsabilità della gestione del santuario e della costruzione della nuova basilica. Vi rimase fino al 1° Dicembre 1989 svolgendo un enorme lavoro.
A partire quasi dal nulla, egli creò l’intera struttura di gestione e diede respiro, nuova vita e nuovo ritmo alla costruzione del grande santuario. Fu un cambiamento che accelerò la costruzione. Io credo che, per giustizia si deve riconoscere che, se oggi c’è un grande santuario, in grandissima parte lo si deve alla capacità e opera di Padre Sotillo.
Fu anche lui che volle costruire tutte le infrastrutture di servizio dei pellegrini, che ancora oggi impressionano tutti coloro che visitano il Santuario di Aparecida.
Nessuno può immaginare quanto lavoro, quanta preoccupazione e quanta sofferenza ha dovuto affrontare, sempre guidato da una grande fede, da un grande amore per la Madonna e da un’energia gigante.

Ebbe l’incarico di consigliere provinciale dal 1976 al 1979. Nel dicembre 1989 si ritirò a Jardim Paulistano, come vicario parrocchiale e poi anche superiore della Comunità dal 1991 al 1993.
Nel mese di dicembre 1995, senza alcun preavviso, fu raggiunto da una malattia insidiosa, e dovette essere operato presso l’Ospedale siro-libanese a causa di una ostruzione biliare. Il 19 dicembre fu operato, ma i medici scoprirono che non c’era niente da fare: un tumore nel pancreas molto diffuso, che non consentiva alcun intervento.
Lasciato l’ospedale, si ritirò nella casa di famiglia del signor Narciso Sotillo e donna Elisinha che con tanto amore e affetto, gli diedero tutta l’assistenza possibile. Le previsioni dei medici gli davano da sei mesi a due anni di vita.

Apparentemente andava recuperando, combatteva e sperava di guarire completamente. Continuò ad andare spesso a Jardim Paulistano e si interessava di tutto, con il suo proverbiale buon senso e la sua esperienza. Celebrava la sua Messa quotidiana e pregava molto… Quante volte è stato trovato con il rosario tra le mani, camminando su e giù. Faceva visite ad Aparecida per pregare.

Tutti sappiamo che dietro i modi a volte bruschi, il cuore del Padre Sotillo era una di gentilezza e di una caritatà molto grande, che egli non riusciva a nascondere sotto i suoi modi energici: alla fine, sempre traspariva il suo cuore d’oro.
Era uno che non portava rancore, che sapeva perdonare e sapeva anche riconoscere e chiedere perdono. Sempre pronto ad aiutare i confratelli ed altri, anche quando riceveva ingratitudine.

Il 23 settembre 1996, verso le ore 18,00, Padre Noé Sotillo tornò alla casa del Padre, in Pouso Alegre -MG, dove era stato ricoverato in ospedale dopo l’improvviso peggioramento della sua salute. Aveva chiesto di andare lì per trovare sollievo nei dolori che, negli ultimi giorni, gli avevano causato atroci sofferenze. Quando lasciò la casa del signor Narciso e donna Elisinha, disse con gioia e speranza: “Vado a riprendere la mia salute”.
Non abbiamo alcun dubbio che la Madonna, Nostra Signora di Aparecida, e S. Alfonso, che amava appassionatamente, lo avranno accompagnato tra le braccia e il cuore del Padre: “Servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore”.
(Dalla Comunicazione Provinciale del 27/09/1996)

CERESP
Redentorista Centro di Spiritualità – Aparecida-SP
Pe.Isac Barreto Lorraine C.Ss.R (In memoriam)
Pe.Vitor Hugo Lapenta CSsR
Pe.Flávio Cavalca Castro CSsR.

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