P. Vincenzo Sorrentino (1908-1970) – Italia.
Il P. Vincenzo Sorrentino, deceduto il 1° febbraio 1970 a Tropea, nacque a Pagani il 19 agosto 1908, e nella famiglia, come nell’ambiente religioso di Pagani eminentemente alfonsiano, trovò il clima adatto per formarsi alla pietà e all’ammirazione dell’istituto missionario Redentorista, in cui chiedeva di entrare fin da piccolo, spinto da quei medesimi ideali che furono propri di S. Alfonso.
Dopo aver brillantemente superato il corso ginnasiale a Ciorani, e passato l’anno di noviziato a Pagani, si consacrò definitivamente al Signore con i voti religiosi il 19 novembre 1925. Quindi proseguì il severo curriculum degli studi liceali e teologici a Cortona, in Toscana, e a S. Angelo a Cupolo, ove fu ordinato sacerdote dell’Altissimo il 1° novembre 1932.
Fatto sacerdote, si mise a completa disposizione della Congregazione per svolgere e portare a termine quei compiti e mansioni di responsabilità a cui i Superiori lo avrebbero destinato. Fu professore nella nostra scuola missionaria e nel nostro studentato per vari anni. E tra la nostra gioventù portò la ricchezza della sua mente e del suo cuore, soprattutto portò quel suo spirito di eccezionale entusiasmo per il bene e il bello: sempre però in funzione di quell’apostolato, di quegli ideali che avevano rapito la sua anima fin da ragazzo.
E così col suo ardore, col suo entusiasmo seppe infondere ed alimentare nei nostri giovani quella fiamma di idealità, di lavoro, di dedizione completa alla vocazione missionaria. Chi non lo ricorda quando dirigeva con profonda intuizione artistica i cori dei nostri giovani dinanzi alla figura della Vergine Immacolata? Forse erano quelli i momenti in cui la sua personalità raggiungeva la sua più nobile espressione: arte, pietà, amore alla Madonna…
Ma questo suo entusiasmo ed ardore, uniti ad un eccellente spirito di lavoro, con spiccate doti di organizzatore, lo esprimeva al massimo nelle Missioni. La sua presenza, il suo intervento erano garanzie sicure di riuscita e di successo.
Chiamato poi ad alte responsabilità di Superiore e Dirigente, seppe animare le comunità che l’ebbero quale Rettore: Teano, S. Andrea, S. Angelo a Cupolo, Materdomini e, ultima, la nostra casa di Napoli.
E mentre dedicava le sue migliori energie all’apostolato diretto della predicazione, non tralasciava i pesanti e incombenti problemi materiali delle diverse case affidate alla sua responsabilità, soprattutto dopo la guerra. Possiamo e dobbiamo affermare che dovunque il P. Vincenzo Sorrentino andava, in qualunque attività si metteva, lasciava l’impronta della sua forte personalità di uomo dotato, di Sacerdote di Dio, di missionario del popolo.
Trascriviamo le parole del testamento che si riferiscono alla Congregazione, di cui fu un degno figlio:
« Ringrazio la mia Congregazione del SS. Redentore, di cui sono figlio indegno, per tutto quello che ha fatto per me: in questa Congregazione intendo vivere e morire, rinnovando anche in punto di morte, come fo ora, i miei voti di povertà, castità e obbedienza, insieme al voto e giuramento di perseveranza. Sono felice di aver fatto parte di questa Congregazione, e dal cielo, ove spero andare per la misericordia del Signore, mi impegnerò per il suo profitto spirituale e per la sua ampia diffusione».
« Chiedo perdono alla mia Congregazione di tutte le mancanze commesse. Desidero che, dopo la mia morte, il P. Provinciale scriva a tutte le case che muoio contento nella Congregazione, e che chiedo perdono a tutti i miei confratelli se non sempre sono stato loro di edificazione, e se sono stato causa di dispiaceri: anche alle mura dei collegi in cui sono stato suddito o superiore chiedo perdono. Si faccia sapere al P. Reverendissimo che muoio figlio affezionatissimo alla Congregazione, e che dal cielo pregherò sempre per tutti e specialmente per il suo governo».
P. Michele Bianco
Vicario Provinciale
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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