Mons. Salvatore Silvestris (1815-1879) – Italia.
Mons. Salvatore Silvestris (1815-1879)
Nacque in Bisceglie nella Puglia nel giorno 16 dicembre 1815 da Vitantonio e Giulia Pasculli.
Era Seminarista quando a 17 anni entrò in Congregazione. Fece la sua Professione il 1° novembre 1833. Fu Studente a Materdomini sotto il Rettore P. Francesco Saverio Menichini minore ed ebbe per Prefetto P. Saviano e per Lettore P. La Notte.
Fu ordinato Sacerdote il 1° luglio 1838. Mi diceva il P. D. Domenico Cianciulli, che gli era stato compagno di Studentato, che Silvestris aveva il volto di S. Luigi, e così l’appellavano tutti, sia il Prefetto Menichini che i Compagni per le sue angeliche virtù.
Insegnava Filosofia in Pagani nel 1837, quando insieme col Venerabile P. Ribera si portava ad assistere i colerosi con eroica abnegazione e carità.
Apparteneva a ricca e nobile famiglia. Le sue conferenze erano un incanto. Vedevasi sempre raccolto, silenzioso, devoto, caritatevole con tutti, ed osservante delle Regole.
Fu più volte Visitatore, e Consultore Generale del Rettore Maggiore P. Lordi, al quale in morte recitò l’Elogio funebre.
La di lui parola era udita come un oracolo, e niuno mai ardiva contraddirlo perché dotto e santo. Di lui tutti ne facevano una grandissima stima.
Fu rettore del Collegio di Pagani dal 1854 al Settembre 1857 nonché Maestro dei Novizi, Lettore di Dogmatica e Morale, e fino Fondatore della Casa in Corato.
Il 23 Febbraio 1872 fu consacrato Vescovo di Conversano, dove morì «in concetto di santità» il 14 febbraio 1879, a 64 anni. (Libro delle Messe)
Sulla Sede Episcopale si assise uomo adusato da tempo alla solitudine, al silenzio, e le molteplici cure del nuovo Ministero non lo tolsero giammai al meditare Dio e le cose divine.
Ordinò sapientemente sé e la sua famigliola, e la compose questa di Confratelli Liguorini. Le abitudini del Chiostro no, non le dismise in tuttoché potevasi accordare alle abitudini di Vescovo zelante. Poco al mangiare, le ore che passava nella casa tutte serbate a studio ed a preghiera. Sempre raccolto, affabile, modesto, aborrente ogni sfoggio di grandezza.
Ordinò completamente la disciplina e gli studi del suo Seminario di Conversano, e l’ampliò di nuove camerate.
Fece Santa Visita, ed in questa sperimentarono i tristi, che egli non aveva né il cuor timido, né le mani fiacche; sperimentarono tutti, e tutti lo ammirarono per questo, che il suo sguardo era sempre nel duplice fulgore della coscienza e insieme della legge.
Erogò per i restauri della Cattedrale ben trentasette mila lire.
Caritativo verso i poveri, ingenti somme sparse nelle povere famiglie.
Fulminante apoplessia venne a rapirlo la sera del 14 febbraio 1879. Fu compianto universale. Le lacrime di tutto il popolo furono il suo bello elogio.
(Canonico Teologo Emilio Todisco G.)
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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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