Settembre 24 Mortificazione

24 settembre
Vi sono alcune religiose che fanno molte divozioni, molte comunioni, molte orazioni, digiuni e altre penitenze corporali, ma poi trascurano di vincere certe loro passioncelle,

per esempio certi risentimenti di sdegno, certe avversioni, certe curiosità, certe affezioni pericolose, non sanno vincersi in soffrire qualche contrarietà in distaccarsi da certe persone, in soggettare il proprio volere all’ubbidienza ed alla divina volontà. Che progresso possono mai  fare queste tali nella perfezione? (S. Alfonso in La Monaca Santa, Marietti 1929, Cap. VII, n. 6 ).

• Mentre era Superiore, il P. Cesare Sportelli, ordinò al fratello cuoco che in quella mattina avesse cucinato certe determinate cose. Vi era un fratello economo che tutt’altro aveva che spirito e virtù di congregato. Questi ordinò al cuoco di fare tutto il contrario di ciò che gli aveva ordinato il Superiore. Ubbidì, e preparò il rovescio di ciò che gli era stato comandato prima. Giunta l’ora del pranzo fu diviso ai soggetti ciò che piacque al fratello economo. Vedendo il P. Cesare che non vi era nulla di quello che aveva ordinato, anzi era tutto l’opposto, disse al cuoco: «Fratello non vi avevo io ordinato la tal cosa? E voi perché avete fatta quest’altra?» A ciò ripigliò il fratello economo: «Vostra Riverenza chi è?» A questa risposta il Padre fece silenzio ed un altro soggetto disse: «Egli è il superiore». E quello: «A me è piaciuto altrimenti». Al che il P. Cesare non fece nessun risentimento, ma con pazienza grande sopportò tutto allegramente, rivolgendo altrove il discorso col suo solito riso.

 Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987