P. Francesco Scigliuzzo (1942-1968) – Italia.
Oggi, 6 aprile 1968, verso le 8 è morto all’ospedale di Foggia il P. Francesco Scigliuzzo a seguito di un incidente automobilistico. Si recava in famiglia per celebrare il funerale allo zio, defunto in questi giorni, e per giungere in tempo ha voluto usare la macchina, ma questa portava lui stesso a fianco della bara dello zio.
È un fatto straziante, che ha ferito e coperto di lutto tutta la Provincia, la quale ha perduto cosi tragicamente un giovane Padre di 26 anni appena, ordinato Sacerdote solo un anno fa, e da cui si attendeva esemplarità di vita religiosa e abbondante apostolato missionario.
Possiamo dire che nell’apostolato tra i giovani, iniziato fervorosamente qui a Pagani, il P. Scigliuzzo ha esaurito in breve un lungo cammino.
P. Vincenzo Carioti
Superiore Provinciale
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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Altro Profilo
P. Francesco Scigliuzzo + 6 aprile 1968
È possibile cambiare in poco tempo l’animo di una schiera di giovani?
Il 10 marzo 1967, domenica delle Palme, a Treia (Macerata) il P. Francesco Scigliuzzo aveva celebrata la sua prima Messa solenne tra la esultanza della popolazione, che gremiva la chiesa, e dei parenti, che piangevano di gioia.
Pochi mesi dopo veniva inviato dai Superiori a Pagani, ove iniziò subito a lavorare indefessamente per il bene delle anime.
Nella sua ansia ardente di dare a tutti il Cristo e la divina parola, fece anche amicizia con un gruppo di noi giovani. Con entusiasmo e pazienza spesso ci spiegava il vero significato della morale cristiana.
Da questi primi colloqui alla fondazione di una associazione il passo fu breve. E nacque la G.A.P.: Gioventù Alfonsiana Paganese.
È possibile cambiare in poco tempo l’animo di una schiera di giovani? Sì, è possibile! E ce lo ha dimostrato il carissimo e non mai dimenticato P. Scigliuzzo. Egli ha ispirato in noi lo slancio atto a formare una associazione di giovani, ove regnasse soltanto amicizia, collaborazione e amore verso degli altri. Noi lo seguivamo con ardore, avendo capito i suoi progetti, che corrispondevano sempre alle nostre idee, confidate a lui con dialoghi a due.
Ma, proprio quando egli si preparava a raccogliere i primi frutti della sua febbrile attività, il Signore lo ha chiamato a sé. Mentre si recava colla macchina a Monteroni (Lecce) per celebrare i funerali allo zio defunto, presso Foggia ebbe lo scontro con una Mercedes. Portato di urgenza all’ospedale di Foggia, ivi spirò poco dopo. Era la mattina del 6 aprile.
Il giorno seguente, domenica delle Palme, tra il cordoglio dei genitori e di noi giovani, che numerosi eravamo andati a Foggia, si celebrarono i funerali. Due domeniche indimenticabili, soprattutto per la mamma del P. Franco! A distanza di un anno al suo cuore materno si è manifestata la realtà liturgica di questa domenica: l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme gli preparò la cattura e morte in croce; l’ingresso trionfale del P. Franco nella chiesa di Treia ne ha preparata la immatura fine.
Era nato a Lequile (Lecce), il 26 luglio 1942; emise i voti il 10 ottobre 1959; è deceduto il 6 aprile 1968. Stava frequentando la facoltà teologica di Posillipo per licenziarsi in teologia dommatica.
Pierino Califano
in “S. Alfonso”, anno 1968, pag. 18.