(◊ in Francia) P. Franz-Xavier Schmitt (1884-1921) (Ω in Ecuador)
P. Franz-Xavier Schmitt. Cuenca, (Ecuador) 1921.
Il P. Schmitt è morto vittima e martire della carità al servizio degli appestati.
Questo valoroso missionario, nato il 30 luglio 1884, era figlio dell’Alsazia. Entrò all’età di dodici anni nell’aspirantato di Uvrier.
Subito ordinato sacerdote, fu mandato dai superiori in America, dimorò a Cuenca e a Riobamba.
Il caro confratello aveva ricevuto del cielo preziose qualità: intelligenza facile, memoria tenace, cuore ardente, volontà energica, parola facile. Sebbene la salute fosse sempre delicata, si dedicò con generosità ai duri lavori dell’apostolato.
Come religioso conservò dovunque le pratiche del noviziato: cilizi, penitenze, devozioni particolari; possedeva in grado eminente lo spirito di preghiera.
La devozione all’Eucarestia ed alla Madonna era notevole. Aveva l’abitudine di chiamare la Madonna con commovente semplicità; la mia cara mamma. Aveva anche grande affetto alla Congregazione. La Congregazione, era per lui sant’Alfonso con la sua dottrina dogmatica e morale, la sua ascetica, le devozioni e le tradizioni che ci ha lasciato.
Durante i dieci anni di apostolato, lasciò dovunque la fama di apostolo devoto e pio, assiduo al confessionale; inoltre confratello gioioso e conversatore intrepido.
Alla morte lasciò circa centotredici sermoni spagnoli, la maggior parte composti da lui e scritti di suo pugno. Sapendo per esperienza che molte anime muoiono abbandonate senza sacerdote e senza sacramenti, raccomandava con ardore la confessione spirituale e la formula dell’atto di contrizione.
Nel luglio 1921 fece il grande ritiro spirituale con fervore insolito. Poiché era da solo trascorse i dieci giorni di ritiro nel coro della chiesa in continue preghiere.
In agosto, partì in missione col P. Urlicie. Era la sua ultima missione. Si buscò la febbre tifoidea e dei vigorosi indios lo riportarono a casa su una barella. Si mise a letto e si preparò alla morte con la preghiera.
Non si notò in lui nessuna convulsione così frequente in questo genere di malattia. Era calmo, sorridente, e spirò senza agitarsi, senza tentazioni e senza spavento. Era un sabato, giorno della festa della Madonna della Mercede. — «Pro eo quod laboravit anima ejus, videbit et saturabitur». Is, 53,11.
Professione: 15 agosto 1905.
Ordinazione sacerdotale: 21 settembre 1910.