Schauff Gerhard Jakob redentorista

P. Gerhard Jakob Schauff, C.Ss.R. 1938-1996 – Germania/Brasile.

P. Gerhard Jakob Schauff, C.Ss.R. 1938-1996.

Il redentorista P. Gerhard Jakob Schauff, 1938-1996, Germania, Provincia di Colonia. Missionario nell’interno povero del Brasile. Ammalatosi di cancro, è morto nel 1996 in Germania, sua terra natale a 58 anni Ha scritto un libro autobiografico: “Alla fine tutto andrà bene”. (foto: P. Gerhard mentre battezza).

Dati ufficiali

  • Cognome = Schauff
  • Nome = Gerhard Jakob
  • Nazionalità = Germania– (Provincia di Colonia)
  • Nato = 14-Apr-1938
  • Morto = 29-Ott-1996
  • Professione = 25-Mar-1964
  • Sacerdote = 12-Lug-1969

Padre Gerhard Schauff (1938-1996), redentorista tedesco della Provincia di Colonia, è morto di cancro il 29 ottobre 1996 in Germania, sua terra natale.
Senza alcun dubbio, le tappe più importanti della sua vita le ha vissute nell’interno povero del Brasile. Era solito dire: “Alla fine, tutto andrà bene; se ora dico che non tutto va bene, è perché ancora non siamo arrivati alla fine”.
Per il grande lavoro sociale compiuto a favore dei suoi poveri, ha potuto sempre contare sull’aiuto della gente della sua terra natale, Habbeirath, nei pressi di Colonia.

Verso la fine del 1988, in Germania è stato pubblicato un libro, che racconta la sua vita e le sue opere. Il libro, che abbonda di foto, secondo lo stile di P. Gerhard, che era un eccellente fotografo, presenta in copertina una mappa del Brasile con una foto di P. Gerard, mentre scrive a macchina la frase: “Am Ende wird alles gut” (“Alla fine tutto andrà bene”). Sul retro del libro, vi è una foto di tre bambini poveri, con un’altra frase di P. Gerard: “Lasst die Armen von São Pedro, besonders die Kinder, nicht im Stich!” (“Non abbandonate i poveri di São Pedro, specialmente i bambini”).

São Pedro de Agua Branca è una città molto povera, vicina a due centri importanti: Marabá nel Pará e Imperatriz, nel Maranhão. Nonostante vi siano molti poveri, la città si sviluppa notevolmente. Nella regione transitano decine di treni con centinaia di vagoni pieni di minerali in direzione del porto. “Il popolo si è abituato a vedere passare e a contemplare passivamente, inerme e senza prospettive, questa ricchezza che non gli appartiene”. Così commenta il redentorista brasiliano P. Ney Barreto Ribeiro della Provincia di Goiás, che per molti anni ha lavorato assieme al P. Gerhard.

Per dieci anni, P. Gerhard è stato, a modo suo, il padre, l’amico e il benefattore di questo popolo tanto sofferente.
“Al suo funerale, la chiesa, bella e spaziosa, da lui costruita, non poteva contenere la gente: una lunga messa, con molta partecipazione e con numerose manifestazioni di affetto e di gratitudine da parte del popolo. Un gruppo di bambini commosse tutti con una danza accompagnata da musica liturgica brasiliana: ‘andiamo a costruire’, con gesti significativi e concludendo alla fine con l’esclamazione: “P. Gerhard, i bambini ti amano!”

In occasione della sua morte, dandone notizia, il bollettino della Provincia di Goiás “Rapidinho” del 29 novembre 1996, ha pubblicato alcuni episodi della vita del “grande missionario dei poveri”.
Raccontava di come il popolo commentava con grande affetto la sua morte: “Era il nostro padre”, dicevano molti. “P. Gerhard era il padre dei poveri! E’ vissuto per i poveri e gli ammalati. Non pensava a se stesso, non chiedeva nulla per se stesso. Tutto ciò che aveva era per i poveri! Parlava con tutti e ascoltava tutti. P. Gerhard recitava costantemente il Rosario! Quando non poteva venire incontro alle necessità di qualcuno, era triste sino al punto da perdere la pace!”

P. Gerhard è vissuto 24 anni con le Suore Missionarie dell’Azione Parrocchiale in Araguapaz. Così parlano di lui le suore: “P. Gerhard non è vissuto per se stesso, è vissuto per i poveri. Non pensava mai a se stesso. Il cibo per lui andava sempre bene. E’ stato necessario insistere molto perché accettasse cure mediche. Pregava, ma la sua preghiera era soprattutto l’attività, immergendosi nella vita dei poveri, contemplando in essi l’immagine di Cristo Crocifisso. Negli ultimi anni, divenne maggiormente contemplativo e dedicava molto tempo alla preghiera. Aveva una speciale predilezione per le comunità rurali, che visitava ogni volta che poteva”.

Dice P. Ney: “Ciò che ci ha maggiormente impressionati è la sua abitazione estremamente povera: un piccolo appartamento all’estremità della casa delle suore, con pareti di meno di due metri. Una piccola stanza con un letto e un tavolino, un vecchio armadio senza porta, un bagno e un altro spazio per il magazzino della parrocchia. Alla sua morte, non aveva nulla, assolutamente nulla di valore! Qualche piccola cosa semplice e usatissima, alcuni libri e molti scritti. Un uomo distaccato che non chiedeva niente per se. E’ stato questo il suo stile di vita.

Senza dubbio alcuno, è stato invece molto ciò che ha costruito per il popolo: una casa grande per le suore; un chiesa molto bella, grande e ben costruita; un centro catechistico immenso; sei pozzi artesiani; due lavanderie popolari; scuola; diverse classi di alfabetizzazione per bambini e adulti; un piccolo bar per bevande refrigeranti; tre gruppi di case per le famiglie più povere; una strada a servizio dei poveri per il trasporto dei cereali, per traslochi, ecc.; diversi veicoli a servizio del popolo; acquisto di quattro fattorie per poter, con il ricavato, finanziare e mantenere le sue opere; un grande dispensario per le necessità sanitarie della gente.
Tutto questo, senza contare gli innumerevoli aiuti individuali.
Da dove provenivano i fondi? I suoi benefattori sono stati i suoi familiari e amici tedeschi. In occasione delle festività natalizie, scriveva oltre 600 lettere, ringraziando e chiedendo, perché chiedeva, e come!
Il suo motto di vita è stato: “Essere presenza di Cristo assieme ai poveri e vivere il carisma redentorista”.

Gerhard entrò nella Provincia redentorista di Colonia in Germania, nel 1963. Nel 1969 è stato ordinato sacerdote. Poco dopo, nel 1972, optò per lavorare in Brasile, tra i più poveri tra i poveri.
Iniziò a Araguapaz. Nel 1986 si trasferì in un’altra regione: São Pedro di Agua Branca. anni. 

Profilo tratto da Communicationes n.148,pp.1-2

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