Frat. Josef Plácido Schaffleitner, C.Ss.R. 1877-1953 – Baviera/Brasile.
Frat. Josef Plácido Schaffleitner, C.Ss.R. 1877-1953.
Il redentorista Fratello Josef Plácido Schaffleitner, 1877-1953, Baviera, Provincia di Monaco, poi in Brasile. Lavorò in tutte le nostre case di quel tempo e fu sempre molto stimato dai confratelli, per l’ottimismo e la felicità che irradiava. Aveva una certa facilità di scrittura, e lasciò un interessante “Diario” della sua vita. Morì a 76 anni.
Dati Ufficiali
- Cognome = Schaffleitner
- Nome = Josef (Placido)
- Nazionalità = Baviera – (Provincia di Monaco)
- Nato = 01-Mag-1877
- Morto = 28-Ott-1953
- Professione = 03-Mag-1906
Per la precisione Fratello Josef Plácido Schaffleitner era austriaco e nacque il 1º di maggio del 1877. Entrò in Congregazione e fece i voti il 3 maggio 1906 in Aparecida, tre anni dopo il suo arrivo in Brasile. Un fratello che ha lavorato in tutte le nostre case di quel tempo: Aparecida, Penha, Araraquara, Cachoeira do Sul e Campinas (GO).
Gioioso, pio e molto dedicato al lavoro, fratello Plácido fu sempre molto stimato dai confratelli, per l’ottimismo e la felicità che irradiava. Aveva una certa facilità di scrittura, e lasciò un interessante “Diario” della sua vita in Germania, dove entrò in Congregazione e in Brasile fino al giugno 1905.
Nell’ottobre 1931 rinunziò (per iscritto) al viaggio-vacanza che poteva fare nella Germania, forse col timore di non fare più ritorno al suo amato Goias.
In una lettera al Provinciale nel 1935, egli racconta alcune cose della sua vita in Campininhas: “Grazie a Dio, domenica Sono 32 anni che sto in Brasile, sempre allegro e soddisfatto. Al di là di quelle sofferenze che tutto il mondo ha, sono caduto tre volte dalla scala nel raccogliere le arance; ho tenuto la malaria per tre ani e mezzo; in occasione della festa di Trindade sono quasi morto nella palude. Inoltre sono stato morso da un jararaca, serpente velenoso (1934) e poi ancora da un jaracuçu, altro tipo di serpente (1935). E, per riempire il conto, ora sto con con un’ulcera allo stomaco. Come V.R. può vedere la sofferenza è il mio segno in questo misero mondo. Ma nonostante tutto, vivo contento e felice qui a Campinas”.
E presentendo la morte, egli dice ancora: “Sarà che mi affressto verso il cimitero? Questo sarebbe per me la fine di questo mondo, e sarebbe molto buono, sia per me che per gli altri, poiché non servo a granché”.
E si mostra consolato quando dice: “Grazie a Dio morrò qui e vedo che non ci vorrà molto”.
Ma ci volle ancora un po’. E gli ultimi anni furono di molta sofferenza. Tuttavia, sempre allegro, si conformava e aspettava la morte, finché non arrivò il 28 ottobre 1953, a Campinas come lui sempre aveva voluto.
CERESP
Redentorista Centro di Spiritualità – Aparecida-SP
Pe.Isac Barreto Lorraine C.Ss.R (In memoriam)
Pe.Vitor Hugo Lapenta CSsR
Pe.Flávio Cavalca Castro CSsR.
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