San Pietro non andava in carrozza

Il cammino del vescovo Alfonso Maria de Liguori: 1762-1775.
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. “San Pietro non andava in carrozza”.

“San Pietro non andava in carrozza”
La carestia del 1764 non si arrestava e i mezzi si assottigliavano. Per soccorrere i poveri S. Alfonso si privò di due anelli preziosi, ch’erano d’altronde cari ricordi: vendette quello regalatogli dalla nobildonna Giovanna Sersale, consorte del cugino Francesco Cavalieri, forse ricevuto in occasione della cresima della figlia, e l’altro del proprio zio vescovo di Troia, pervenutogli mediante Mons. Giannini. Vendette anche la croce pettorale di oro che parimenti gli era stata donata, servendosi di una di argento indorato nelle funzioni liturgiche.
In seguito si disfece delle ricche posate, dicendo: “Bastano a noi quelle di ottone”.
Gli restava la carrozza, necessaria per muoversi nella diocesi: non indugiò a mandarla al mercato. Suo fratello Ercole si adirò; si schierarono contro altri suoi amici. Monsignore non si scosse: “Non mi sento di sopportare la pena di star a vedere quasi tutto l’anno le mule a spasso nella stalla, il cocchiere dentro la taverna, e i poveri che mi gridano pietà”.
Se la comprò più di quanto costava l’altro fratello sacerdote don Gaetano per non farla cadere nelle mani di altri, e la tenne a disposizione di lui. Il Santo lieto esclamò: “San Pietro era Papa e non andava in carrozza, ed io non sono da più di san Pietro”.

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Galleria di statue di S. Alfonso vescovo
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Particolare della statua di S. Alfonso nella chiesa di S. Giovanni Therestis a Stilo (RC), dove i Redentoristi sono stati presenti dal 1790 al 1866 (foto: Michele Furfaro).

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Particolare della bellissima statua di S.Alfonso a Ciorani, nella chiesa redentorista della SS. Trinità.