P. André Sampers (1915-1998) – Olanda.
La mattina del giorno di Natale, il 25 dicembre 1998, è deceduto nella casa di cura “Berchmanianum” a Nimega (Olanda) p. André Marie Hubert Sampers. Con lui, che è stato tra i fondatori della nostra rivista e per lunghi anni suo direttore, perdiamo un punto di riferimento per la nostra più recente tradizione e un testimone di sincera passione per la ricerca storica.
Nato a s’Gravenhage (Olanda) il 6 giugno 1915, p. Sampers ha emesso i voti religiosi nella Congregazione del SS. Redentore il 9 settembre 1935 a s’Hertogenbusch ed è stato ordinato sacerdote l’8 agosto 1940 a Wittem. Compiuto il tirocinio filosofico-teologico nello studentato redentorista di Wittem, frequentò la facoltà di Teologia dell’Università Cattolica di Nimega dal 1941 al 1943, specializzandosi anche in biblioteconomia ed archivistica. Negli anni 1943-1945 seguì i corsi di licenza in Scienze Storiche ed in Filosofia Tomistica presso l’Università Cattolica di Lovanio; e nel 1945-1946 quello di dottorato presso l’Università di Nimega. Dal 1946 al 1859 è stato lettore di Filosofia a Wittem.
Nel 1949 fu chiamato a Roma a ricoprire vari prestigiosi ruoli, in gran parte nel campo della ricerca storica. Fu archivista generale dal 1951 al 1985; segretario dell’Accademia Alfonsiana di Roma dal 1957 al 1969; professore di Metodologia Scientifica nella stessa Accademia dal 1957 al 1985; consultore della S. Congregazione dei Riti a partire dal 1962; professore di Agiografia nella Pontificia Università Lateranense dal 1980 al 1985, redattore di Spicilegium Historicum dal 1953 al 1985.
Nel 1985 un’emorragia cerebrale lo costrinse ad abbandonare Roma. Si recò in Olanda. Ma il ritorno in patria non lo aiutò a ritrovare la salute, che anzi peggiorò sempre più. Dopo 13 anni di malattia il Signore lo ha chiamato accanto a sé, nel giorno che la liturgia dedica al mistero del suo Natale.
L’Istituto Storico Redentorista ha perso col p. Sampers un collaboratore tra i più fecondi. Egli ha investito i suoi migliori talenti nel campo della storia della Congregazione. Molti aspetti di questa storia sono stati da lui sondati e portati alla luce, come si evince dalla sua bibliografia che – in un elenco pubblicato 14 anni fa – occupa ben 255 titoli (cfr SHCSR 33 [1985] 7-21). Tra gli altri, vale la pena citare il suo decisivo contributo per la pubblicazione critica del carteggio tra i padri transalpini ed il generalato, l’informazione documentaria sulla legislazione redentorista, l’informazione biografica sui membri della Congregazione, l’informazione bibliografica su s. Alfonso, s. Clemente e s. Giovanni Nepomuceno Neumann. In tal modo ha contribuito a far conoscere le radici della Congregazione redentorista e a far comprendere il suo sviluppo nell’arco della storia.
Molti sono i motivi della nostra gratitudine al p. Sampers. Lo ricordiamo come un uomo gentile, laborioso, fedele, studioso, sempre disponibile ad accogliere e soccorrere chi ne cercava l’aiuto. I molti studiosi che per varie ragioni sono entrati in contatto con lui hanno avuto modo di apprezzarne la competenza, la cortesia e lo spirito di collaborazione. Anche negli ultimi anni, vissuti lungo il Calvario della sua malattia, non smetteva di esprimere la sua riconoscenza verso tutti quelli che lo curavano. Possano il suo esempio e il suo sacrificio essere rinnovato seme di speranza e di futuro, per la sua Provincia e per la sua Congregazione.
Otto Weiss
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In Spicilegium Historicum C.Ss.R.
Annus XLVII 1999, Roma.
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