Fratello Salvatore Sales (1889-1918) – Italia.
Fratello Salvatore Sales (1889-1918)
Nacque a Pagani da pii ed onesti genitori il giorno 4 luglio dell’anno 1889.
Esercitava la stessa arte di falegname, come il padre, quando all’ età di 20 anni circa entrò in Congregazione e riuscì un fratello molto laborioso e pio, nonché ubbidiente, docile e fervoroso. Egli fece tutte le finestre nuove al Collegio di S. Angelo a Cupolo, dopo riacquistato dal Municipio, e tanti altri faticosi lavori, per cui si ammalò gravemente.
Traslocato a Ciorani, dove edificò anche quella comunità, fu ammesso alla Professione Religiosa nella stessa giornata della sua santa morte, il dì 1° novembre 1918. Si vestì nel 1911.
Fu uno stupore in vedere con quanta rassegnazione si apparecchiò alla morte, che fu calma e serena, senza agonia, quale suole essere quella del Giusto. Gli fecero solenni funerali; e tutto il paese di Ciorani vi prese parte, e lungo la via del Cimitero fu cosparso di lacrime e di fiori.
Fu mio penitente a S. Angelo a Cupolo, e posso attestare che era un angelo in carne.
Nel libro delle Messe si trova scritto così:
«Questa mattina, 1 novembre 1918, alle ore 2 è morto Fratello Salvatore Sales con la malattia che corre, detta «Febbre Spagnola». È stato 10 giorni a letto; ha sopportato e sofferto i dolori della malattia con edificante rassegnazione. Si è disposto alla morte con commovente apparecchio ed abbandono nella volontà di Dio.
Ha ricevuto tutti i Sacramenti con grande pietà e devozione. La sua agonia, assistita dal P. Barone, è stata placida e breve: la sua morte è stata quella di un vero figlio di S. Alfonso, che muore nella Congregazione fedele a Dio e alla vocazione religiosa. Tutta la comunità ha pianto la sua morte, considerandola come perdita di un ottimo Fratello: ma tutti però si sono edificati nel vederlo morire così santamente. Aveva l’età di anni 31; era alto, robusto, di colorito roseo, di maniere gentili, e rispettoso con tutti».
Spesso portava il cilizio e si disciplinava a sangue. Prima di morire fece la sua confessione generale con molta scrupolosità. Diversi anni dopo morto, facendosi l’esumazione delle sue ossa al Cimitero di Ciorani, il suo cadavere fu trovato intatto.
Dall’ultima sua lettera
« Ciorani 31-10-18.
Mia cara sorella,
con la mano tremante, vi scrivo questi pochi righi, prima di morire, per esprimervi i miei sentimenti di affetto, e nel vedervi afflitta da non poterci aver veduti e salutati pure facendo di tutto olocausto a Gesù, si faccia sempre la sua santissima volontà. Mariuccia, io vi lascio i miei saluti, e vi raccomando di amar solo, e assai Gesù e la Madonna. Io spero di salvarmi, se ho tale sorte pregherò assai per te, e perciò ti prego, che quando mi sentirai defunto, preghi, preghi assai per me, e desidero pure non solo preghiere, applicate per me, ma anche qualche Messa. Ricevi i miei ultimi sentimenti affettuosi di tuo aff.mo fratello.
Saluti di cuore.
Salvatore tuo».
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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.3 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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