Saget René redentorista

( ◊ in Francia) – P. René Saget (1847-1925) (+ in Francia)

P. René Saget. Glimes, 1925

«Egli amò i confratelli e le anime». Quest’affermazione dei libri santi viene spontaneamente alla mente quando pensiamo a colui che abbiamo sempre chiamato “il buon Padre Saget”.

Fu un vero Redentorista, religioso di grande virtù, di eminente pietà e totale dedizione alla Congregazione. I tratti caratteristici di questa bella anima purissima e generosissima sembrano essere stati la carità e le squisite attenzioni, l’umiltà in tutti i suoi aspetti, l’abnegazione con tutti i suoi sacrifici, la pazienza, l’osservanza integrale con tutte le sue delicatezze.

Si diceva che i Saget erano una famiglia di “chouans” (“gufi”: è il nome che presero gli insorti del dipartimento della Mayenne o più in generale di tutta la zona nord-occidentale della Francia a inizio ‘800).

Courbeville nel dipartimento della Mayenne, fu la patria che vide nascere il 22 febbraio 1847 René Saget. A 19 anni iniziò presso il parroco lo studio del latino. Nel seminario maggiore si sentì chiamato alla vita religiosa….

Il passaggio per Argentan, una visita al P. Berthe furono la causa del suo ingresso tra i Redentoristi. Esercitò numerosi incarichi nella Congregazione: da quella di socio dei novizi a quella di superiore della casa. Ricoprì questa carica per 32 anni senza interruzioni: le case di Argentan, di Dunkerque e di Rennes sono state oggetto del suo impegno. Da queste case partivano numerose missioni , grazie al suo zelo e al suo talento organizzativo.

Ebbe a cuore il reclutamento dei nostri aspiranti. Già ad Argentan aveva progettato e iniziato un piccolo aspirantato che la persecuzione obbligò a chiudere. Più tardi, durante la guerra del 1914, il rifugio di Métairies (“Fattorie”) a Guignen (Ille et Vilaine) fu in gran parte opera sua ed ebbe come preferenza lavorare per i giovani.
Il Padre Saget era per i giovani una mamma, non per la debolezza ma per le attenzioni e la delicatezza del suo agire, affermano concordemente i fratelli laici.

Si ricordano ancora i suoi numerosi atti di pietà, di obbedienza assoluta al minimo desiderio dei superiori, il suo distacco dal mondo e da tutte le cose terrene, la sua perfetta modestia, la sua continua unione con Dio, la sua umiltà e la preoccupazione costante per essere dimenticato e tenuto in disparte: aveva la reputazione di uomo di Dio.

La casa del noviziato a Glimes fu l’ultima ove il P. Saget esercitò la carica di Rettore; vi celebrò il giubileo di sacerdozio. Superiori e confratelli gli diedero allora il tributo di lode e di gratitudine dovuto alla sua grande virtù e agli eminenti servizi resi. Questo giubileo, che egli avrebbe desiderato modesto, fu celebrato con tutta la magnificenza possibile.

Appena otto giorni dopo questo giubileo, avvertì che la sua ultima ora era giunta. Sopravvenne un arresto cardiaco, la morte aveva compiuto la sua opera. Pertanto passò dalla cella alla gloria del paradiso quest’anima plasmata profondamente secondo l’immagine del Redentore da una lunga vita vissuta nella esatta osservanza delle sante Regole e i cui inizi nel mondo portavano già il timbro dei predestinati. – «Lucerna pedibus meis verbum tuum et lumen semitis meis». Sal 118.
Professione: 24 giugno 1880.
Ordinazione: 22 maggio 1875.

1910 – Riunione dei Superiore della Provincia redentorista di Parigi. – Il P. Saget è tra essi: Montaigne, Baudez, Gerénaux, Castelain, Herbaux, George, Pattin, Riblier, Lion, Nicolas, Coloos, Lemette,Herrmann, Lorthisit, Saget, Krebs, Desmis (foto in AGHR).

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