Mons. Ottavio Sabetti (1834-1881) – Italia.
Mons. Ottavio Sabetti (1834-1881)
Vescovo di Teano
Nacque il 3 ottobre 1834 in Roseto Valfortore, in provincia di Foggia, diocesi di Ariano.
Entrato in Congregazione, fece la sua Professione religiosa ai 19 settembre 1852 nelle mani del P. Visconti, essendo entrato in Noviziato il 22 settembre 1851, accompagnato del suo buon genitore D. Luigi.
Era stato cresimato il 15 settembre 1840. Compiti tutti gli studi, fu insignito del carattere sacerdotale il dì 20 marzo 1858, e tosto inviato nelle sante missioni. Riuscì un vero apostolo di Gesù Cristo, operoso e zelante.
Era valente in Filosofia, tanto che, promosso P. Vittoria a Procuratore Generale, fu lui destinato a Materdomini ad insegnare ai nostri Studenti detta scienza.
Ma fatti più manifesti i suoi rari pregi, fu ben volentieri domandato dal Cardinale Davanzo per suo Coadiutore; e il 22 ottobre 1880 fu eletto Vescovo di Calvi e Teano, cioè di Giazianopoli e Coadiutore del Cardinale con futura successione.
Egli trovavasi con licenza dei Superiori ad insegnare nel Seminario di Ascoli Satriano la sana Filosofia quando fu chiamato a Roma dal Papa.
Di ritorno da Roma egli fissò la sua dimora nel nostro Collegio di Teano a S. Reparata, contentandosi di un’umile Cella in compagnia dei Confratelli, e dove esercitava le funzioni di Vescovo senza punto rimettere dalla più scrupolosa osservanza regolare.
Ma lo zelantissimo Prelato conchiuse ben presto il periodo della sua Pastorale carriera, perocché arrivato che fu al suo posto, e conosciuti i bisogni del gregge alle sue cure affidato, spinse tant’oltre le sue fatiche al bene della Diocesi e per la salute delle anime, che nel giro brevissimo di appena 5 mesi si consumò, ed estinse la sua vita.
Così Monsignor Sabetti, profondo Filosofo, indefesso Operaio, Congregato perfetto e Pastore zelantissimo, mentre apriva i cuori alle più dolci e lusinghiere speranze, rendendosi luce del Vangelo, e letizia del gregge veniva colto da intempestiva morte.
Nel dì 28 marzo dunque del 1881 nella nuova Casa Liguorina di S. Reparata in Teano in un’umile cella da Cenobita, più che da Vescovo, con tutti i conforti della Religione, fra le lacrime di un popolo desolato, e le braccia dei Confratelli afflitti Egli rendeva a Dio l’anima sua benedetta.
L’immatura sua morte ne fu al’unanimità deplorata dall’illustre Porporato che tanto lo amava, dalle due Diocesi Calvense – Teanese, dalla nostra Congregazione, e da chiunque sì aveva il bene conoscerlo.
Le sue pompe funebri vennero da tutti i ceti assistite coi segni del più manifesto dolore.
E quel che pone il colmo al suo Elogio, è il potersi ben dire di Lui: Consumatus in brevi, explevit tempora multa, mentre in un così momentaneo periodo, le sue rare virtù, e le sue beneficenze Gli aveano guadagnato il cuore e l’affetto di tutti.
Mons. Sabetti ebbe due zii in Congregazione, P. Giuseppe Sabetti, zelante missionario, morto a Somma Vesuviana il 7 agosto 1825, e lo zio materno P. Gaetano Ferrara di Casoria, morto a Marianella al 1898.
Il Penitenziere D. Paolo Volpe di Ascoli Satriano mi scriveva così di Mons. Sabetti:
«Io lo conobbi prima di essere stato nominato Vescovo.
Egli si trovava nel Seminario come Professore di Matematica, Filosofia e Scienze Sacre. Fornito di una intelligenza non comune e di una vasta cultura, destava nell’insegnamento l’ammirazione degli Alunni per la chiarezza, che aveva nell’esporre le questioni più ardue di Filosofia e di Teologia.
Nella sua scuola anche gl’ingegni medocri apprendevano con gusto le discipline scientifiche. In modo che negli esami riuscivano questi di grande soddisfazione agli Esaminatori.
Mons. Sabetti era in Ascoli Satriano uno di quei tali che spandano intorno a se continue onde di simpatia e di affetto.
Alla non comune cultura aggiungeva una pietà singolarissima. Operaio instancabile, pieno di zelo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime: si faceva tutto a tutti.
A Lui accorrevano genti di ogni età, sesso e condizione per consiglio, per confessioni e per conforto; ed egli aveva per ciascuno una parola di sollievo.
Nominato Confessore ordinario delle Suore del SS. Redentore, istituite dal suo Confratello Monsignor Lupoli, è inutile dire quanto disinteresse, quanta cura, quanta carità esercitò per il miglioramento spirituale di quel Monastero di Vergini, che sotto la sua direzione addivenne un giardino profumato di ogni virtù.
Mentre con tanta lode insegnava in Seminario, attendeva nelle ore libere a confessare tutto il popolo, le Monache e le Figlie di Maria da Lui istituite in Ascoli. Molte giovanette, spinte dalla santa sua vita, consacrarono a Dio la loro Verginità.
Oh quante persone furono da Lui beneficato anche con danaro!!! Non fa meraviglia se Ascoli tutta gioì per la promozione, e pianse in vedersi allontanare un Maestro sì insigne, un padre sì affettuoso, un Apostolo sì pieno di carità.
Mons. Sabetti iniziò quella larghezza di elemosina che doveva avere seguito alla venuta di Monsignor Giordano; maneggiava con perizia le opere di S. Tommaso; era di carattere alla mano e familiarissimo. Si dice che abbia avuto per lettera l’avviso della sua non lontana fine, e questa venne allorché raggiunse i Confratelli che tenevano la Missione in Riardo, paese della diocesi di Teano, ove prese parte alla erezione del Calvario: predicò all’aperto, per cui colpito da una grave polmonite, morì. I funerali riuscirono imponenti; il cadavere scoverto fece il giro per Teano.
(Canonico D. Alf. Riccio)
__________________________
Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
__________________________
_____________