S. Alfonso. Zelo per le cappelle serotine. 1767

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127. S. Alfonso. Zelo per le cappelle serotine. 1767.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

127. S. Alfonso. Zelo per le cappelle serotine. 1767.

Napoli 1767. Non fu solo la Novena a tenere impegnato il vescovo Alfonso. Lo zelo pastorale è come le grosse sorgenti che, trattenute, sembrano placide e quiete, ma, sboccando, allagano poderi e campagne.

  • Essendosi posto Alfonso ad operare, non si poteva più trattenere nell’impiegarsi per le anime. Spaziava dappertutto, e godeva vedersi impiegato tra la gente povera e minuta.
  • Il Parroco D. Carlo Bergamo l’invitò per un sermone nella sua Parrocchia dell’Avvocata, alla Congregazione dei Cocchieri, Volanti, e Servitori.
  • I suoi cari Cappellisti, e tra questi anche il famoso Pietro Barbarese suo antico penitente, vollero e godettero di nuovo i suoi tanti ricordi.
  • Un Mastro Sellaio, avendolo cercato per un sermone nella Cappella fuori porta Capuana, con suo piacere vi si portò. Vi concorse molta plebe, ed essendo angusto il locale, li radunò nella Chiesa del Conservatorio di S. Onofrio. Esposto il Santissimo, animò tutti ad amare Gesù Cristo, ed esser devoti di Maria Santissima. Inculcò la carità tra di loro; e di volersi impegnare in reclutar altri per il servizio di Dio.
  • Un altro giorno, essendosi radunata questa buona gente nell’Ospedale dell’Annunciata, esposto il Santissimo, animò tutti alla pratica delle virtù cristiane.
  • Invitato per un’altra predica nel giorno natalizio di Maria Santissima, fece contenti loro. Pretendendo le Figlie esposte, ivi educate, e non erano meno di trecento, la gran compunzione sortita nell’Ospedale, anch’esse fecero premura per averlo, e Monsignore non mancò consolarle nella Domenica susseguente.
  • Non contento il Popolo di ascoltarlo in chiesa, anche di sera andava in folla a ritrovarlo in casa. Non essendoci per tutti luogo da sedere, si mettevano a terra.
  • Monsignore godeva più vedersi attorniato da questa buona gente, che riverito dalle fasce di S. Gennaro. Questa sua degnazione faceva grande stupore in tutta Napoli.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 40)  Leggi tutto nell’originale.

Napoli 1767. Cocchieri, volanti, servitori, cappellisti… Il vescovo Alfonso animò tutti ad amare Gesù Cristo ed esser devoti di Maria Santissima. Inculcò la carità tra di loro e a volersi impegnare in reclutare altri per il servizio di Dio.