239. S. Alfonso. Vigilanza su tutti a 360 gradi.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
239. S. Alfonso. Vigilanza su tutti a 360 gradi.
♦ Nei Religiosi, Alfonso non aveva solo di mira l’impurità; qualunque vizio, che poteva offuscar il decoro dell’abito gli era in orrore. Stimava a delitto vedersi un Religioso nelle cantine o divertirsi a giochi non leciti, maggiormente se in piazza. Anche di questi non è piccolo il numero, che processò e bandì dalla sua Diocesi.
♦ Se si volesse individuare quali e quanti Religiosi mutarono cielo, mentre Alfonso era Vescovo, troppo lungo sarebbe il numero.
I soli che sloggiarono dall’anno 1768 non furono meno di cinquantadue. Testimonia il Vicario Rubino:
Era così sollecito per l’esemplarità dei Religiosi, che non prendeva riposo, quando taluno di questi si vedeva degenerar dal ben vivere. Per esso non vi era tolleranza o umano rispetto. Qualunque fosse la condizione o del Religioso o della Religione, dopo aver dato luogo alla prudenza, non aveva riguardo per nessuno. I Superiori di Ordini avendo sperimentato il suo modo di fare, , già prima che egli si risentisse, da sé rimuovevano taluno che poteva non essergli di gradimento. Posso francamente dire, che in tempo di Monsignore i Monasteri nella Diocesi erano tanti giardinetti di tutta esemplarità, e se erbaccia vi spuntava, era subito diradicata”.
♦ Anche i Romiti [eremiti] furono oggetto di speciale sollecitudine da parte di Alfonso. Non ammetteva nelle Chiese se non persone costumatissime. Se si portavano con edificazione, egli li proteggeva, e dava loro maniera anche da vivere; ma mal per essi, se peccavano nel costume, e non frequentassero i Sacramenti.
- Egli era ben persuaso che questi erano gente non utile; ma voleva per lo meno che avessero edificato con un comportamento esteriore.
- Tanti di questi egli li mandò alla zappa, e tanti altri, col braccio dei Governatori, fece sloggiar dai Paesi e dalla Diocesi.
- Processò, tra gl’altri, due Romiti Calabresi che convivevano con poco decoro in una Chiesa Parrocchiale dei Casali di S. Agata. Prima furono spogliati ed poi esiliati.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 57). – Leggi tutto nell’originale.