S. Alfonso. Uomo di pace e di giustizia

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311. S. Alfonso. Uomo di pace e di giustizia.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

311. S. Alfonso. Uomo di pace e di giustizia.

♦ Era insorta una controversia tra Monsignore Alfonso ed il Duca di Maddaloni per l’erbaggio e la bagliva [esazione di diritti da parte delle Autorità pubblica sui pesi] di Bagnoli, già feudo della Mensa.
Erano due anni che ad Alfonso veniva impedito il possesso. Egli si oppose con coraggio apostolico.
♦ Il 30 ottobre 1765 scrisse a D. Andrea Mustillo, Agente del Duca: “Io sono obbligato a difendere le robe della mensa, che come Baronessa possiede l’uno e l’altro jus, cioè del pascolo e della bagliva, e prego V. S. Illustrissima di voler avvisare gli Officiali del Duca a non far violenza, perché io in ciò non posso cedere senza chiara ragione. Essendo io obbligato in coscienza difendere il jus della Mensa, se vedo violenza, ricorrerò subito alla Reggenza, e spero non farmi far torto”.

  • In un’altra del 13 gennaio 1766: “Io, se potessi accomodarmi la coscienza sopra questo intrigo, cederei, e non ne parlerei più. Dio sa quale orrore mi dà il litigare: al sentire solamente il nome di lite tremo. Ma come posso fare, se mi trovo il giuramento di mantenere li jussi della Chiesa?”.
  • Alfonso fece capo anche al Conte di Cerreto, Ajo del Duchino, morto il padre, il 14 gennaio dell’anno seguente: “Io mi sento afflitto dallo scrupolo di coscienza, che mi rimorde, che se non fosse per tale scrupolo, io forse non ne parlerei più per non rendermi importuno con V. E.

  ♥ E con la fortezza Alfonso unì ancora la prudenza. Il Conte aveva somma venerazione per lui;  Alfonso volendo sopraffarlo in gentilezza, rimise le sue ragioni in mano ad uno degli Avvocati del medesimo Duca. Soddisfatto di tanta trasparenza, il Conte scrisse al suo Agente D. Andrea Mustillo che si osservasse il solito, e si rimborsasse a Monsignore anche l’arretrato.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 70)  Leggi tutto nell’originale.

“Se potessi accomodarmi la coscienza sopra certe questioni, io cederei e non ne parlerei più. Dio sa quale orrore mi dà il litigare. Ma come posso fare, se mi trovo davanti il giuramento di mantenere i diritti della Chiesa?”.