S. Alfonso. Un vescovo storpio che predica

GiubileoAlfo2

173. S. Alfonso. Un vescovo storpio che predica.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

173. S. Alfonso. Un vescovo storpio che predica.

♦ 1769-1773 – Alfonso, pur non essendo ancora rassodato nelle forze, riprese la predicazione. Ma avendo di nuovo venduto la carrozza e non potendo uscire a piedi, se la faceva imprestare da quei Gentiluomini.

  • Così storpio qual’era, si portava nei giorni festivi, ora in una, ora in altra parrocchia dove maggiormente vi era concorso di gente o qualche festicciola.
  • Ma era in uno stato che ci volevano più uomini a metterlo e levarlo di carrozza, e persone per situarlo sulla cattedra [pulpito].
  • Predicando, non gli si vedeva la testa sulle spalle, ma solo le braccia che agivano in fuori. Così sofferente predicava ore intere, e non si sa se commoveva il popolo più con la voce o con lo spettacolo di se medesimo.

Soleva celebrare la festa della S. Croce, e vi era musica a spese di un devoto. Essendo grande la calca del popolo, venendo da altri casali, e considerando non sufficiente la sua voce, in questo caso invitò il Padre Villani. Così gli scrisse:

“Perché la Chiesa di S. Andrea è troppo grande per la voce mia, che poco si sente, per il collo storzellato, voglio Vostra Riverenza. per quelli tre giorni. Non vi mettete soggezione.
Direte qualche cosa della Croce; cioè dell’amore di Gesù Cristo, che per noi ha voluto morir in Croce; ma in sostanza la predica consisterà in parlare contro il peccato della bestemmia e dell’odio, e specialmente dell’impudicizia, occasioni, e male confessioni, che è il fine per cui faccio questa festa.
Se mai allora si trovasse ammalato, voglio mi mandate un Padre dei migliori, perché a questa festa invito Preti e Galantuomini”.

Vale a dire che egli con la festa voleva avvicinare ogni ceto di persone.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 44)  Leggi tutto nell’originale.

1769-73 – Quando, dopo la grave infermità, Alfonso riprese a predicare, sul pulpito non gli si vedeva la testa sulle spalle, ma solo le braccia che agivano in fuori. Così sofferente predicava ore intere, e non si sa se commuoveva il popolo più con la voce o con lo spettacolo di se medesimo.