S. Alfonso. Un vescovo infermo in cerca di misericordia. 1768

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141. S. Alfonso. Un vescovo infermo in cerca di misericordia. 1768.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

141. S. Alfonso. Un vescovo infermo in cerca di misericordia. 1768.

♦ In questo stato di estrema sofferenza facevano tenerezza a tutti i devoti slanci di Alfonso verso Gesù Cristo e Maria Santissima. Dimostrava somma confidenza nei loro meriti, e provava confusione per non aver corrisposto alle loro grazie.
♦ Un giorno, stando per cominciar la Messa uno dei nostri redentoristi, egli se lo chiama vicino al letto e con sensi di umiltà disse: “Pregate Iddio a volermi usare misericordia” – Confidava, ma nello stesso tempo temeva i divini giudizi. Lo si sentiva ripetere: “Non intres in Judicio cum servo tuo et fac cum servo tuo secundum misericordiam tuam – Non chiamare in giudizio il tuo servo e fa’ col tuo servo, secondo la tua misericordia”.

♦ Avendo preso gli ultimi Sacramenti, il 26 Agosto Alfonso fece il suo testamento. Non avrebbe avuto alcuna cosa da testare, se non fossero pervenute a tempo al suo Economo dai fittuari della mensa 423 ducati.  Egli volle che questi si fossero posti nelle mani dell’Arciprete Romano. Dopo aver affidato le Messe, che voleva essere celebrate per sé in Arienzo e S. Agata, e designata la porzione per i poveri, volle che due ore prima della sua morte tutto il di più si distribuisse, a titolo di gratitudine, ai suoi familiari, e avvenuta la sua morte, il suo corpo si fosse trasportato nella Cattedrale di S. Agata.

♦ In questa occasione per Monsignor Liguori si sperimentò nei Santagatesi quella venerazione che non ci fu in simili casi per altri predecessori. Otto miglia vi sono da Arienzo a S. Agata. Vedendosi il pericolo, vi fu concerto tra i Diocesani, che fatte l’esequie in Arienzo, il cadavere si sarebbe accompagnato dal Clero in abito Corale, e dalle Confraternite con torce accese fino al primo Casale: così il Clero di un Casale accompagnato l’avrebbe fino all’altro; e nelle vicinanze di S. Agata, incontrandosi dal Clero Secolare, e Regolare, e dalle Confraternite, proseguiti si sarebbero i funerali con tutta pompa nella Cattedrale.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 42)  Leggi tutto nell’originale.

Chiedeva Alfonso: “Pregate Iddio a volermi usare misericordia” – Lo si sentiva ripetere: “Non intres in judicio cum servo tuo et fac cum servo tuo secundum misericordiam tuam – Non chiamare in giudizio il tuo servo e tratta il tuo servo secondo la tua misericordia”.