131. S. Alfonso. Un vescovo di quelli veri. 1767.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
131. S. Alfonso. Un vescovo di quelli veri. 1767.
Napoli 1767. Invitato da varie Congregazioni Ecclesiastiche, Alfonso non mancò di compiacerle.
- Tra le altre lo vollero in Congregazione, come loro Confratello, i Missionari del P. Pavone, ora detti della Conferenza. Pregato di volerli ricreare con i suoi sentimenti, Alfonso spaziò sopra lo zelo che ogni Sacerdote deve aver per le Anime. Animò tutti nel predicare apostolico, ed inveì contro lo stile armonioso.
Dissero alcuni:”Questi sono i veri Vescovi”. – Ed altri: “Benedetto Iddio, che a tempi nostri veduto abbiamo uno dei Vescovi antichi”. Vi furono persone, che dissero: “Monsignore è tale, che anche vivente si merita l’incenso”.
Licenziandosi, fu accompagnato da tutti fino al piano del cortile. Attestò il Missionario D. Carlo Zampoli, che non vi era esempio di altro Vescovo, che si fosse veduto così onorato in Congregazione, come lo fu Monsignor Liguori. - Aveva a cuore l’Eminentissimo Sersale di veder infervorato il suo particolar Convitto, che aveva formato, per l’istruzione dei giovanetti in sacris negli esercizi di Missione. Vi condusse Alfonso e vedendo che egli aveva piegato le braccia, volle, nonostante la di lui umiltà, che da tutti gli si baciasse la mano.
Quei Giovanetti, già prima avvisati, recitarono vari componimenti; e i più avanzati, spezzoni di prediche, colloqui e sentimenti di notte. Questi spezzoni di prediche, Alfonso li gradì oltremodo, e animò tutti allo stile apostolico.
Poi, il Cardinale avendolo condotto nella cappella, volle che avesse benedetto quei tanti Convittori. Per quasi mezz’ora animò quella gioventù alle virtù sacerdotali, allo zelo per le anime, e maggiormente nell’amore per Gesù Cristo e per Maria Santissima.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 40). – Leggi tutto nell’originale.