S. Alfonso. Un regime di penitenza

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354. S. Alfonso. Un regime di penitenza.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

354. S. Alfonso. Un regime di penitenza.

♦ Per descrivere la vita di penitenza di Alfonso basterebbe la sintesi che ne fece il Canonico Rubino, suo Vicario.

“Quanto Monsignore era pietoso con tutti, altrettanto era carnefice con se medesimo.
Farebbe orrore se io potessi e volessi ridire tutte i particolari della sua continuata carneficina.
Astinenza di vitto,  che era anche troppo amaro; flagellazioni giornaliere, e ripetute a vivo sangue, cilizi, e catenette di ferro, vigilie notturne…
Tutto adoperava il servo di Dio per crocifiggere la propria carne.
Non ho mai osservata in lui cosa di sollievo, innocente che fosse. Passioni interne, e corpo esterno, tutto in Monsignore era oggetto di mortificazione, né vi fu tempo in dodici anni che l’ho servito, che ombra di sollievo avessi osservato in lui”.

♦ Questo è quanto noi sappiamo della vita penitente di Monsignor Liguori; e tanto basta per farci vedere a qual segno egli odiava se stesso.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 72)  Leggi tutto nell’originale.

“Quanto Monsignore Alfonso era pietoso con tutti, altrettanto era carnefice con se medesimo. Tutto adoperava il servo di Dio per crocifiggere la propria carne”.