S. Alfonso. Un cuore misericordioso

GiubileoAlfo2

228. S. Alfonso. Un cuore misericordioso.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

228. S. Alfonso. Un cuore misericordioso.

♦ Una cosa faceva meraviglia in Monsignore.
In certe Curie, esiliandosi certi Preti discoli, perché poveri, gli si rilasciano i dritti.  Gli si lasciava la Messa, come se la Messa fosse cosa indifferente, ed non fossero indegni di salir sull’Altare.
 Ma se ai preti esiliati poveri, doveva unire all’esilio anche la sospensione e quindi veniva a mancar loro lo stipendio della Messa, allora Monsignore li soccorreva col suo [denaro] con un tanto al giorno. E quando, passato qualche tempo, li credeva giustificati con la confessione, mandava loro la dismissoria.
Don Giuseppe Sparano, Canonico del Duomo di Napoli, Sapendo, ammirando in Alfonso un tanto zelo e carità insieme disse: “Quest’atto, è singolare, e forse non vi è altro esempio nei Vescovi moderni.”

  • Avendo esiliato, e sospeso, tra gli altri due di questi, per dargli da vivere, perché poveri, si davano loro quindici grana al giorno.
  • Un Prete si lagnava che, oltre al carcere, si vedeva esiliato. Monsignore gli disse: “Figlio mio, io non lo faccio per astio! Voi stesso mi obbligate: emendatevi e prendetevi il sangue [di Cristo], che sta anche per Voi”.
  • Tante volte, dimenticando di essere giudice, Alfonso faceva da Avvocato. Essendosi tenuto per notabile tempo qualche Prete carcerato; e non volendolo liberare il Vicario, si sentiva Monsignore che, compassionandolo, diceva: “Via, mò, scarceriamolo; poveretto, ha patito assai!”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 56)  Leggi tutto nell’originale.

Se ai preti esiliati poveri, doveva unire all’esilio anche la sospensione e quindi veniva a mancar loro lo stipendio della Messa, allora Monsignore Alfonso li soccorreva col suo [denaro] con un tanto al giorno.