250. S. Alfonso. Sostegno caritativo alle prostitute.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
250. S. Alfonso. Sostegno caritativo alle prostitute.
♦ Quando i suoi confratelli Redentoristi facevano le Missioni in Diocesi, Alfonso raccomandava loro sopratutto le male donne, offrendosi in somministrare per quelle il necessario mantenimento.
Egli diceva: “La rete del demonio con cui giornalmente guadagna infinite Anime, sono questa peste di gente. Una che se ne converte, non è piccolo il guadagno. Perciò, accordate loro ciò che vogliono e non badate ad interesse, purché davvero tolgono lo scandalo, e si danno a Dio”.
♦ Non appena seppe che una donna di queste incominciava a mostrarsi in S. Maria a Vico, subito se la chiamò. Era questa di cattivissimo aspetto. Quando il Segretario la vide, entrò da Monsignore e disse che essendo più brutta della carestia, non era capace promuovere del male.
“Sì, è vero, rispose lepidamente Monsignore, ma in tempo di carestia anche le cicute si mangiano”.
♥ Dopo averla corretta, l’intimorì e le minacciò il carcere. La poveretta protestò di non aver fatto del male; così Alfonso si persuase e, perché povera, la rimandò con un sussidio caritativo.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 59). – Leggi tutto nell’originale.