151. S. Alfonso. Sicilia 1769. Insorgono calunnie.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
151. S. Alfonso. Sicilia 1769. Insorgono calunnie.
♦ Sicilia 1769. – Le afflizioni, perché sorelle, non vanno mai disgiunte. Tra i presenti e così gravi travagli, ne stava riserbato un altro per Alfonso, che gli penetrò lo spirito.
Stando così travagliato col corpo, Iddio, che lo voleva martire nel corpo e nello spirito, permise che contro i nostri si suscitasse tempesta, e troppo fiera. L’unico sollievo, che egli sperimentar poteva in questo tempo di sua afflizione, era la conversione di tante anime, che da suoi figli si operava in quell’Isola: Ma Iddio volle che anche in questo restasse amareggiato.
♦ Sin dal passato febbraio del 1767 un perfido Giansenista (ma questo fu come un preludio), si era fatto merito di accusare i nostri al Consultore della Monarchia D. Diodato Targianni, come uomini di corrotta Morale, seguaci dei Gesuiti e lassi probabilisti. La macchia era nera; e non si parlava dei Missionari, che come indegni di un tal carattere.
Fu tale e così nerboruta la giustificazione dei nostri, che persuaso il Ministro, così si spiega al P. D. Pietro Blasucci, ricevendolo il 10 di Aprile:
♥ “Nutrendo io zelo e fervore di vendicare il Vangelo dalle ingiurie e strapazzi, che ha sofferto da uomini che non ragionano, se non con la guida dell’umana filosofia, e che fin qui hanno insegnato una scienza di cui è desiderabile una profonda ignoranza, mi sono dichiarato contro dei di lei compagni, che mi erano stati descritti, per miserabili califfi.
Venendo assicurato del contrario, ne ho provato un piacere indicibile; ed offro me stesso in concorrere che si istruiscano quelli che han bisogno, e che si presti aiuto ai Pastori delle Anime”.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 43). – Leggi tutto nell’originale.