324. S. Alfonso. Sempre sereno e col miele sulle labbra.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
324. S. Alfonso. Sempre sereno e col miele sulle labbra.
♦ Avendosi prefisso il principio “Mitis sum et humilis corde”, Monsignor Liguori in qualunque occasione scabrosa che si presentava, non mancava di abbracciarla, e di farne un guadagno.
- Testimonia il Canonico Rubino: “In ogni incontro io me lo ricordo sempre presente a se stesso e senza perturbamento, dolce ed affabile con tutti, sereno e col miele sulle labbra”. E gli effetti di questa virtù se ne raccontano molti.
- Un Prete convinto di aver mentito ed ingannato Monsignore in cosa grave, invece di umiliarsi, lo carica di termini non dovuti. Tra l’altro, gli disse con disprezzo: “Io sono in procinto di lasciare casa mia per non vedervi più, ed esservi soggetto”.
♥ Vedendolo stizzato, anziché risentirsi, gli disse Alfonso: “Figlio mio, io che ti ho da dire? Voi avete ragione ed io torto: capacitatevi per carità!”. E così dicendo, facendolo sedere vicino a sé, cercò di raddolcirlo.
Qualcuno, che era presente, restò così edificato di Monsignore e così scandalizzato del Prete, che, uscendo fuori tutti e due, non mancò di dirgli: “Se questo che avete fatto a Monsignor Liguori, l’aveste fatto a Monsignor Danza, vi avrebbe fatto buttare dal balcone!”.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 64). – Leggi tutto nell’originale.