312. S. Alfonso. Selva romita e scura
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
312. S. Alfonso. Selva romita e scura.
(anima amante di Dio desolata)
- Selva romita e oscura,
che col tuo mesto orrore
sembri nel mio dolore
fatta compagna al cor; - Abbi tu dunque amica
pietà del mio tormento,
lasciami a mio talento
piangere e sospirar. - Piango, nè può giammai
finire il pianto mio,
finché il mio caro Dio
non torno a ritrovar. - Dove, mio Ben, Tu sei?
Ove da me ne andasti
lontano e mi lasciasti
misera senza Te? - Dov’è quel tempo oh Dio,
quando il mio Sposo amante
col suo Divin sembiante
tutta mi consolò? - Quando in soave sonno
con dolce stral d’amore
prima ferimmi il core,
e poi me lo rapì? - Quando d’amore accesa
andava io sospirando,
e mi cresceva amando
il bel desio d’amar? - Ahimè come la calma
poi si cangiò in tempesta,
sicchè del Ciel funesta
parmi la luce ancor! - Dove mi porto, o guardo,
orrore io vedo e sento:
tutto mi fa spavento,
tutto m’è pena e duol. - Ahi che mi vedo sempre
abbandonata e sola;
né mai chi mi consola
trovo nel mio dolor. - Mi strazia e non mi uccide
spietata ognor la morte;
e chiuse aimè le porte,
scampo non vedo più. - Vorrei fuggir, ma dove
posso trovare aita,
se chi può darmi vita
fugge lontan da me? - Amato mio, soccorri,
vieni, se m’hai lasciata:
vedi che sconsolata
sempre sospiro a Te. - Placati meco ormai,
e torna a me, mia Vita;
e se Tu m’hai ferita,
sanami ancora Tu. - So ben che di fuggirmi
giust’hai ragion, mio Bene;
ma pur le tue catene
vedi ch’io porto ancor. - E se per me non mai
vi fosse, oh Dio, perdono,
sappi che tua pur sono
e sempre tua sarò. - T’amo, sebben mi vedo
nemica agli occhi tuoi.
Fuggimi quanto vuoi,
sempre ti seguirò.
(S.Alfonso, Le canzoncine spirituali, Selva romita e scura).
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