S. Alfonso scende in campo per la sua Congregazione

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116. S. Alfonso scende in campo per la sua Congregazione. 

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

116. S. Alfonso scende in campo per la sua Congregazione.

♦  Qualunque fosse la contraddizione, non si sgomentava Alfonso. “Per le cose nostre v’è Dio, onde ci vogliono orazioni.” Avanzandosi la tempesta, crebbero i timori dei nostri che lo pregarono essere necessaria la sua presenza in Napoli, se voleva in salvo la Congregazione.

  • Alfonso, commosso vedendoli così afflitti, benché malsano, risolvette di partire per Napoli. Tutto l’equipaggio che allestì per questo viaggio e tutta la difesa, che si prefisse non furono che Messe ed Orazioni. La confidenza in Dio, e la protezione Divina facevano il suo coraggio. Scrisse al P. Cajone, Rettore in Caposele: “Verso li dodici dell’entrante sarò in Napoli per le cose nostre. Fate una novena per questo, e fate fare Orazione; ed il mio trattenimento sarà lungo“.
  • Non avendo carrozza, la  ebbe in prestito da D. Marcello Mazzoni; e fu in Napoli il 16 Luglio 1767.
  • Subito che vi giunse, si portò da sua Eminenza. Ritrovandosi questi a tavola, sentendo arrivato Monsignor Liguori, si alza, e con la salvietta avanti al petto e gli occhi bagnati per l’inaspettata consolazione, gli si fa incontro, l’abbraccia e bacia. Richiedendolo perché in Napoli, e così all’improvviso, rispose Alfonso: “Eminenza, la mia Congregazione passa guai: i nemici la vogliono distrutta; ma io spero che Iddio farà uso di sua possanza”.
  • Avanzata l’ora, calarono insieme col Cardinale. Questi lo voleva con sé; ma Alfonso, avendo avuta la carrozza del Fratello, si disbrigò con dire volersi portare alla novena di S. Vincenzo di Paoli, dove si celebrava con l’esposizione del Venerabile nella Parrocchia dei Vergini. Né ci mancò alcuna sera.
  • Licenziandosi, il Cardinale gli disse: “Voi siete Arcivescovo di Napoli; avvaletevi di tutto, e disponetene come volete.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 39)  Leggi tutto nell’originale.

Alfonso scrisse al P. Cajone “Verso li dodici dell’entrante sarò in Napoli per le cose nostre. Fate una novena per questo, e fate fare Orazione; ed il mio trattenimento sarà lungo”.