69. S. Alfonso. Rischi del peccato della lussuria.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
69. S. Alfonso. Rischi del peccato della lussuria.
♦ Sono molti i danni che apporta all’anima, specialmente di un sacerdote, il peccato della lussuria.
Per primo questo peccato acceca e fa perdere la vista di Dio e delle verità eterne. Dice s. Agostino che la castità fa che gli uomini vedano Dio. Invece il primo effetto del vizio impuro è la cecità della mente, come dice s. Tommaso.
♦ Disse s. Agostino che la disonestà ci toglie il pensare all’eternità. Il corvo quando ritrova un cadavere, la prima cosa che fa è levargli gli occhi: l’incontinenza il primo danno che fa è toglier la luce delle cose divine. Così avviene anche oggi ai sacerdoti disonesti: “Cammineranno come ciechi, perchè han peccato contro il Signore” (Sof 1,17).
♦ Miseri! in mezzo alla luce delle messe che celebrano, degli offici che leggono, dei funerali a cui assistono, restano ciechi come non credessero né alla morte che li aspetta, né al giudizio futuro, né all’inferno che si acquistano!
Restano, nel loto puzzolente in cui si sono immersi, così accecati che, dopo aver lasciato Dio che tanto li ha innalzati sopra gli altri, neppure pensano di tornare ai piedi suoi per ottenerne il perdono.
Avverte s. Giovanni Grisostomo che non basteranno ad illuminarli né le ammonizioni dei superiori né i consigli dei buoni amici, né il timore dei castighi, né il pericolo di restare svergognati.
♦ E qual maraviglia, se non vedono più? Questo vizio, con la sua dilettazione brutale, fa perdere all’uomo anche la ragione al punto che l’uomo diventi peggiore di una bestia. Quindi avverrà che il sacerdote lussurioso, accecato dalle sue impudicizie, non farà più conto nè delle ingiurie che egli fa a Dio con i suoi sacrilegj né dello scandalo che dà agli altri: giungerà ancora ad avere l’ardire di dire messa col peccato nell’anima. Che meraviglia? Chi ha perduta la luce facilmente si abbandona a commettere ogni male.
(S. Alfonso, Selva di materie predicabili, Parte prima – Cap. VI. Del peccato d’incontinenza).
– Leggi tutta la meditazione