S. Alfonso. Penitenza per ottenere misericordia

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49. S. Alfonso. Penitenza per ottenere misericordia

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

49. S. Alfonso. Penitenza per ottenere misericordia.

Avendo davanti agli occhi i peccati del Popolo ed anche i suoi, il vescovo Alfonso era tutto intento a crocifiggere se stesso.

  • In S. Agata la tavola era uguale e per sé e per i suoi familiari, né mancavano per sé i suoi soliti condimenti di erbe amare.
  • In Durazzano dimorava tra i Padri Domenicani; e mangiando in refettorio insieme ai medesimi, insisteva col Priore per la parità della tavola. Un giorno, mezzo inquietato gli disse il P. M. Franzolini: “Se Monsignore, V. S. Illustrissima, non vuol mangiare, vogliamo mangiar noi, e vogliono mangiare anche gli altri!”.
  • Una sera di vigilia, vedendo apparecchiate varie cose, gli disse: “Padre Priore, non sapete, che oggi è vigilia? Rispose il Priore: “Lo so benissimo; ma tanto si deve, ed ognuno si serve colla sua coscienza”.
  • Anche durante la Visita non mancavano le giornaliere afflizioni di catenelle e discipline. Una volta, partendo per Durazzano, essendosi dimenticato i suoi soliti strumenti, segretamente mandò a prenderli dal servitore Alessio.
  • Attesta Suor Maria Teresa Coscia, monaca in casa, che essendo stato Monsignore con la vista nella terra di Real Valle, riassettando il letto la mattina, trovò le lenzuola tutte imbrattate di vivo sangue, e delle pietrucce sotto di quelle: con questo di più, che in tavola Alfonso si contentava della sola minestra e poca frutta.
  • Anche D. Antonio Scottini, guardaroba del Principe della Riccia in Airola, attesta che partito Monsignore, tra le lenzuola ed il materasso, vi ritrovò nove pietre della grossezza di una pallottola da giuoco.
  • Altra persona attestò al nostro Padre Angelo Gaudino di averlo osservato in tempo di visita tutto carico di cilizi.
  • E per tanti anni, prima di rimanere offeso da grave infermità, portò con sé il suo saccone; e, dove arrivava, lo faceva riempire di paglia, senza far uso del letto, che gli si preparava.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 15)  Leggi l’originale.

Avendo davanti agli occhi i peccati del Popolo ed anche i suoi, il vescovo Alfonso era tutto intento a crocifiggere se stesso. Durante la Visita non mancavano per sé i suoi soliti condimenti di erbe amare e le giornaliere afflizioni di catenelle e discipline.