263. S. Alfonso. Partendo dal mondo
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
263. S. Alfonso. Partendo dal mondo
(a Gesù nel visitarlo sugli Altari)
- Partendo dal Mondo l’Amante Pastore,
che volle dell’Alme morir per amore,
le Agnelle sue amate,
col sangue comprate
non volle poi sole nel mondo lasciar. - Priachè nel suo Regno facess’Egli noi
felici ed eterni compagni già suoi,
l’immenso suo Amore
con troppo stupore
compagno di noi lo fece quaggiù. - Non volle che in Terra un core che l’ama
penasse in trovare lontano chi brama:
si fec’Egli stesso
a tutti dappresso,
per farsi da tutti vicino trovar. - Colà sull’Altare sta chiuso il Diletto,
e tutto sta pieno di fuoco e d’affetto,
per sempre infiammare
quei cori, che amare
anelan davvero il loro Signor. - Gli strali che manda, le fiamme che accende
quel Pane celeste, chi ‘l prova l’intende.
Un cor dall’Altare
non può non tornare
ferito ed ardente, se freddo ci andò. - O Anime amanti, parlate e voi dite
le fiamme beate, le dolci ferite,
che ognora provate
qualor v’ accostate
laddove v’attende il vostro Gesù. - O Re del mio core, o Cibo Divino,
potessi qui in Terra star sempre vicino
a Te mio Signore,
che già per mio amore
nascosto qui in Terra stai sempre per me. - Io spero, Amor mio, nel Cielo beato
vederti ed amarti un giorno svelato;
ma in tanto che vivo,
non voglio esser privo
tua dolce Presenza di sempre goder.
(S.Alfonso, Le canzoncine spirituali, A Gesù Sacramentato).
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